Il sindaco Panzeri prende posizione in merito ai divieti riguardanti la riserva del lago di Sartirana
“L’obiettivo è arrivare a un nuovo piano di gestione della riserva condiviso da tutto il consiglio. I fuochi artificiali? Sono sempre stati in deroga”
MERATE – “Nessun nuovo divieto introdotto per ciò che concerne la riserva del lago di Sartirana. E nessuna volontà di privare la cittadinanza della fruizione di un luogo caro, che proprio per la sua specificità, va però mantenuto in equilibrio”. Risponde così il sindaco Massimo Panzeri di fronte alle preoccupazioni emerse da più parti rispetto alla fruizione della Riserva Naturale del Lago di Sartirana. “E’ un bene naturale che sta a cuore a questa Amministrazione come a tutta la Città, ma voglio sottolineare anzitutto che non è di
nostra proprietà, ma bene demaniale”.
Sottoposta ai vincoli legati all’istituzione stessa della Riserva nel 1990 e dal Piano di Gestione del 2011, la riserva è attualmente interdetta alla fruizione delle persone per ragioni di tipo naturalistico – ambientale almeno fino al 15 giugno. Un divieto, ribadito lo scorso anno anche a seguito dei divieti legati al lockdown di marzo, che ha infuocato il dibattito portando molti meratesi a chiedere di poter tornare a camminare lungo i sentieri che costeggiano il lago. Una richiesta condivisa anche dai pescatori che avevano presentato anche un’istanza al Consiglio di gestione del lago.
“Preciso che questa Amministrazione ad oggi non ha modificato alcuna norma e nessun
nuovo divieto è stato da noi introdotto. Anzi, a riprova dell’attenzione per il sito abbiamo
investito, come non mai, risorse economiche finalizzate al miglioramento della qualità delle
acque e della fruizione dei luoghi”.
Non solo. “Quello che sino ad oggi è stato consentito dalle Amministrazioni precedenti, spesso con deroghe, come ad esempio per i fuochi artificiali in occasione della festa di San Pietro è, e sarà ancora per quanto mi riguarda, autorizzabile previa richiesta da parte degli organizzatori, cosa che ad oggi non è ancora avvenuta”.
Panzeri ha anche ricordato come “la normativa riguardo alle limitazioni di accesso in alcuni periodi dell’anno è in vigore fin dall’istituzione della Riserva nel 1990; è stata ribadita nel 2011 nel Piano di Gestione ma, di fatto, mai è stata applicata. Il perché non è dato di sapere e certo non è compito mio trovarne la motivazione.
In questi ultimi mesi l’attenzione sulla Riserva si è accentuata per le istanze di un comitato civico animato da posizioni molto rigide, che personalmente non condivido, il quale ha sollecitato più volte l’Amministrazione Comunale al rispetto dei regolamenti in essere; cosa in punta di diritto assolutamente corretta. La Regione Lombardia, interpellata al riguardo, ha a sua volta invitato l’Ente all’osservanza di quanto sopra. Regole peraltro approvate nel 2011 dal Consiglio Comunale di Merate anche con l’assenso di alcuni esponenti di un secondo comitato sorto in questi ultimi giorni, il quale sostiene, invece, posizioni meno intransigenti in particolare rispetto alla fruizione della Riserva”.
Due posizioni nei confronti delle quali il sindaco si colloca, di fatto, in mezzo: “Errore è credere che i Parchi in generale, e nello specifico la Riserva, siano da associare a
luoghi di divieti, ma proprio per mantenere l’equilibrio naturale di flora e fauna, vanno rispettate regole diverse e più stringenti di quelle normalmente in vigore in normali spazi
pubblici. Nello specifico stiamo revisionando il Piano di Gestione della Riserva, cercando di coniugare il più possibile gli aspetti naturalistici con quelli della fruizione dei luoghi. In questo momento è stata solo depositata la relazione redatta da uno studio specializzato e sino al 18 giugno chiunque può consultarla ed eventualmente presentare osservazioni e/o suggerimenti, che saranno puntualmente valutati”.
Da qui l’auspicio che “le polemiche e le critiche lascino il posto ad una collaborazione costruttiva per il mantenimento della Riserva e che al termine di questa fase il documento
possa essere approvato dal Consiglio Comunale all’unanimità nella sua versione definitiva. Concludo che non è mio desiderio privare noi tutti di un luogo tanto caro, né tantomeno delle tradizioni; non si possono però eludere i regolamenti istituiti a favore del mantenimento della Riserva Naturale del Lago di Sartirana”.