Il gestore del centro sportivo di via Carducci annuncia ricorso al Consiglio di Stato
Il Comune ha revocato la gestione a ottobre. Intanto il campo e gli spogliatoi nuovi restano al palo
LOMAGNA – “Faremo ricorso al Consiglio di Stato. Non possiamo mollare ora. Ci sono in ballo troppi investimenti e sacrifici”. Luciano Pisanelli si guarda intorno sconsolato.
Davanti agli occhi una struttura che non può ancora funzionare a pieno regime perché bloccata dai contenziosi legali. Sul tavolo le carte, quelle degli avvocati, a cui si è dovuto rivolgere dopo che il Comune ha revocato, l’ottobre scorso, la gestione del polo sportivo per via di diverse inadempienze. Non era così che il presidente dell’associazione Il Giunco si era immaginato che sarebbe andata l’avventura come gestore del centro sportivo comunale di via Carducci.
La convenzione per la gestione risale al 2014
Tutto è iniziato ufficialmente nel 2014 quando l’associazione, attiva dal 2005, ha vinto il bando per la concessione degli impianti sportivi comunali di via Carducci. “Già gli anni prima avevamo condiviso la gestione con l’Ac Calcio Lomagna, ma poi, nel 2014, ci siamo candidati in prima persona predisponendo un progetto di potenziamento e riqualificazione del centro sportivo”. Il business plan era preciso: “Avevamo predisposto investimenti per più di 200mila euro, pensando di poter poi trasferire tutte le attività dell’associazione, che conta più di 130 iscritti, nel nuovo campo polifunzionale da realizzare in via Carducci”. Il progetto con cui il Giunco (unico partecipante al bando) si era aggiudicato la gara prevedeva diversi lavori da effettuare sostanzialmente nei primi tre anni della concessione, di durata invece quindicennale. “Così come previsto abbiamo realizzato l’area cani entro un anno. Poi abbiamo sostituito il manto in erba sintetica del campo polivalente utilizzato per calcetto e tennis”.
Ancora da finire il nuovo campo polifunzionale
E’ stato durante la realizzazione del nuovo impianto polivalente che sono emersi i problemi. E’ sempre Pisanelli a sottolineare: “Abbiamo riscontrato delle difficoltà con la direzione lavori e con la ditta che ha eseguito l’intervento. Infatti è in atto un procedimento civile tra di noi. La ditta ci ha presentato la fattura di chiusura lavori, ma l’intervento per noi non è concluso. Ci sono state diversi cambiamenti rispetto al progetto originale e il preventivo è lievitato”. La vicenda è ora in mano agli avvocati che stanno cercando di trovare un accordo transattivo. Ma intanto nessuno gioca sotto il maxi tendone verde del nuovo impianto. Mancano il riscaldamento, il pavimento tecnico, ma soprattutto il collaudo. Non va meglio per la struttura che avrebbe dovuto ospitare gli spogliatoi, di cui si può vedere solo lo scheletro di mattoni.
“Bruciati” i primi tre anni e anche le proroghe
Nel frattempo sono passati gli anni. Bruciati i primi tre previsti per la costruzione delle migliorie, si sono volatilizzati anche i mesi concessi in proroga dall’amministrazione comunale. “Abbiamo perso anche un sacco di tempo per via della burocrazia, ma quello che abbiamo perso è soprattutto la fiducia da parte dell’amministrazione comunale. Siamo diventati oggetto di interrogazioni e interpellanze a non finire e il nostro caso è diventato, mi spiace dirlo, politico. L’amministrazione comunale ci ha proposto, a ottobre 2018, di uscire dalla porta a costo zero. Ma è una proposta irricevibile perché abbiamo investito molto in questo progetto”.
Impugnata la revoca della concessione davanti al Tar
E così il Giunco ha impugnato la delibera di revoca della concessione e ha aperto un contenzioso davanti al Tar. A fine gennaio il tribunale amministrativo si è espresso non concedendo la sospensiva al sodalizio lomagnese. Lo ha riferito lo stesso sindaco Stefano Fumagalli in consulta sport e tempo libero lo scorso 6 febbraio. Il primo cittadino ha riportato alcuni stralci della sentenza emessa il 28 gennaio, con cui le toghe milanesi non hanno concesso al Giunco la domanda cautelare. In particolar modo Fumagalli ha citato il punto in cui si dice che il “ricorso presentato non è assistito da apprezzabili profili di fondatezza”.
Sospensiva bocciata dal Tar: “Andremo al Consiglio di Stato”
Il Tar entrerà poi nel merito della causa in un secondo momento. L’intenzione della Giunta è ora quella di procedere con un nuovo bando per riaffidare la gestione della struttura, facendo anche terminare i lavori mancanti. L’amministrazione comunale ha incaricato un tecnico di eseguire una perizia che ha evidenziato come le opere effettuate ammontino a circa 335mila euro (di cui un po’ pagate alle imprese e un po’ no) mentre restano ancora circa 200mila euro di interventi da effettuare. “Non mi dispiacerebbe chiudere questa partita prima dello scadere del mio incarico amministrativo” ha fatto sapere Fumagalli. Una speranza che si scontra però con la volontà, dichiarata da Pisanelli, di fare ricorso al consiglio di Stato per vedere accolta la richiesta di sospensiva. “Noi andiamo avanti. Non possiamo fallire proprio adesso”. Del centro sportivo comunale se ne sentirà parlare ancora per molto.