Merate, la ‘vigilessa’ Giovanna va in pensione: è stata la prima donna in divisa in città

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Merate Giovanna Magnani
Giovanna Magnani

Ultimo giorno di lavoro oggi, venerdì, dopo 42 anni e mezzo di servizio sempre a Merate

“Per svolgere questo lavoro bisogna amarlo: non c’è un manuale per gestire situazioni che ogni giorno sono diverse”

MERATE – Il 1° gennaio del 1983, poco più che ragazzina, prese servizio come vigile urbano a Merate. Una divisa, quella della Polizia locale, indossata giorno dopo giorno con professionalità, competenza e orgoglio, sempre a Merate, città che ha visto crescere e cambiare insieme ai suoi abitanti. Oggi, venerdì 6 giugno, è arrivato l’ultimo giorno di lavoro per Giovanna Magnani, prima donna a ricoprire il ruolo di agente della Polizia locale all’ombra della Torre. “Non è stato facile, lo ammetto, iniziare in una realtà in cui pochissime donne svolgevano questo lavoro – racconta, riannodando i fili dei ricordi mentre in piazza è un via vai di saluti e ringraziamenti per una “vigilessa” che rappresenta un pezzo di storia della città -. Ho trovato delle difficoltà sia all’interno, con il comandante di allora abituato a interfacciarsi solo con colleghi maschi che all’esterno, con la gente che faticava a riconoscere che la divisa potesse essere indossata anche da donne”.

Con il passare del tempo, la situazione è migliorata anche grazie all’innesto di nuove donne all’interno del comando. Quello che non è mai cambiato, in questi anni, è la passione per questo lavoro: “E’ un mondo che mi ha sempre affascinato anche quando ero piccola. Mio padre ha lavorato per 8 anni in polizia quindi è una realtà che ho sempre sentito vicina e familiare”.

Dal giorno della vittoria del concorso a oggi l’attaccamento non è mai venuto a mancare: “Ai colleghi giovani che arrivano, dico sempre che possono andare avanti a svolgere questa professione solo se la amano. Si lavora su turni, al sabato e a volte anche la domenica o la sera. Bisogna interfacciarsi con le persone, gestire situazioni difficili anche a livello emotivo. Non è semplice e soprattutto non c’è un manuale che possa risolvere tutti i casi. Ogni giorno, anche se ricevi un ordine di servizio preciso, lo scenario con cui confrontarti può essere diverso. Un fattore stimolante, ma anche molto impegnativo”.

Per non parlare poi degli aggiornamenti delle normative, delle leggi e de regolamenti che impongono una formazione continua: “Pensiamo ad esempio al periodo Covid: lì i decreti erano pressochè quotidiani e bisognava sempre stare al passo di una situazione in continuo cambiamento”.

Sempre in movimento, come nei servizi svolti in città tra pattugliamenti, posti di blocco, vigilanza alle scuole e controlli per il rispetto del codice della strada. “Sono una persona operativa e ho sempre preferito la strada rispetto all’ufficio anche se questo ha comportato anche gestire la rabbia e spesso anche gli insulti degli automobilisti che poi tornavano in comando a chiedere scusa del proprio comportamento”.

Da domani niente più divisa: “Non ho ancora pensato a cosa fare: sicuramente mi concederò una bella vacanza, poi questa nuova fase della vita è tutta da scrivere”.
Oggi, intanto, è il giorno della riconoscenza: dei tanti grazie raccolti per strada a conferma di un ruolo ricoperto con tanto impegno e dedizione, cercando di fare, ogni giorno, del proprio meglio.