Il progetto è stato promosso dal vice sindaco insieme al Soroptimist
“Importante superare il divario di genere nella toponomastica”: il regalo dell’amministrazione comunale per l’8 marzo
MERATE – Dall’ex scuola di via Fratelli Cernuschi dedicata a Oriana Fallaci al parco di villa Confalonieri, recentemente riqualificato e intitolato a Giulia Maria Crespi, indimenticata fondatrice del Fai, nata a Merate nel 1923 e scomparsa nell’estate del 2022. Passando per la Regina Teodolinda (centro anziani), Ernestine Puritz- Manassé (centro anziani di Cassina), Norma Cossetto (ex C.S.E. di Brugarolo), Cristina Trivulzio di Belgiojoso (Palazzina ex polizia locale presso il Parco di Villa Confalonieri), Francesca Laura Morvillo ( Parco delle Piramidi), Lea Garofalo tratto di strada che dalla Statale si immette nella Via San Francesco d’Assisi, costeggiando il Parco delle Piramidi), Alda Merini (sentiero sterrato ed alberato di Sartirana che dalla Via Piave si immette nella Via Don Pietro Consonni)
Sono 9 gli spazi pubblici (edifici, parchi e strade) che verranno intitolati a 9 donne che hanno lasciato traccia di sé, della loro storia, dell’opera svolta nella cultura e nella società civile. Una scelta con cui l’amministrazione comunale ha deciso di avviare un percorso di toponomastica al femminile che mira a realizzare azioni di sensibilizzazione ed educazione rivolte alla comunità. Il progetto, seguito dal vicesindaco Giuseppe Procopio, è stato realizzato insieme a Soroptimist di Merate, associazione da sempre attiva e sensibile al tema della valorizzazione di figure femminili che nell’ottica di ridurre il grave divario di genere nella toponomastica comunale.
Il vicesindaco Giuseppe Procopio non nasconde la propria soddisfazione per il percorso promosso: “Un piccolo gesto che, sono sicuro, potrà lasciare un segno positivo, a cui tengo molto. Sono tutte storie diverse e di epoche diverse che vogliono offrire un esempio per le nuove generazioni. I nomi delle strade, delle piazze e degli altri luoghi delle nostre città e paesi contribuiscono a creare la nostra cultura, la nostra identità. Questo atto amministrativo va oltre l’intitolazione di un luogo, perché gli spazi fisici hanno un futuro solo se vengono vissuti da donne e uomini, ragazze e ragazzi, bambine e bambini che siano testimoni di una nuova cultura lontana dagli stereotipi di genere, egualitaria e inclusiva affinchè la “parità di genere” non sia soltanto un’espressione da usare nella Giornata Internazionale in cui si celebra la Donna, l’8 marzo appunto, ma che trovi reale riscontro e decise conferme ogni giorno dell’anno.”
Gli fa eco il sindaco Massimo Panzeri: “Che spazi pubblici e strade prendano nomi di donna è un impegno che Merate sta portando avanti con convinzione. Il riconoscimento all’interno delle città alle donne è dovere di ogni amministrazione, con questo semplice atto, si può contribuire alla ricostruzione di una storiografia più equa e bilanciata, che confidiamo potrà aiutare a contrastare stereotipi e discriminazioni del presente e futuro”.
Una questione, quella della toponomastica al femminile, di cui si era ampiamente dibattuto anche in passato con la richiesta della minoranza di intitolare a delle donne le scuole pubbliche rimaste a oggi senza nome (come la primaria di via Montello e quella di Sartirana e le scuole dell’infanzia di via Verdi e di Sartirana). In quell’occasione, la risposta dell’amministrazione era stata che la “competenza” sul processo di intitolazione della scuoal è dell’istituto scolastico. Da capire anche quali saranno le intenzioni della Giunta in merito al parco pubblico di via Allende, donato da Silvio Berlusconi, visto il mai negato sogno del vice sindaco Procopio di intitolarlo alla mamma dell’ex premier.
Ecco, nel dettaglio, le intitolazioni:
- il Parco di Villa Confalonieri a Giulia Maria Crespi (Merate, 6 giugno 1923 – Milano, 19 luglio 2020), imprenditrice italiana e fondatrice del FAI, fondazione di cui è stata presidentessa onoraria fino alla morte, il cui fine è la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico artistico e paesaggistico italiano. A partire dalla metà degli anni 60 Giulia Maria Crespi gestì la proprietà del Corriere della Sera dove mise in campo un importante ammodernamento del giornale. L’ attenzione per il mondo della scuola, hanno guidato la sua attività, come sempre instancabile e generosa. Esempio inimitabile di passione per la vita, la cultura e l’ambiente. La dimora meratese di Giulia Maria Crespi fu Villa Biffo oggi sede dell’Rsa Villa Dei Cedri.
- Il Centro Anziani di Merate alla Regina Teodolinda (Ratisbona circa 570 – Monza 22 gennaio 627) regina consorte dei Longobardi e d’Italia da 589 al 616 e reggente fino al 624. Rappresentò il primo stabile collegamento tra i Longobardi ariani e la chiesa cattolica di Roma grazie ai suoi buoni rapporti con Papa Gregorio I, promosse ed avviò l’opera di conversione al cattolicesimo del proprio popolo.
- Centro Anziani di Cassina (Ambulatorio) ad Ernestine Puritz- Manassé (Odessa, 1846 – Firenze, 14 febbraio 1926), medico italiano, prima donna laureata in Italia dopo la nascita dello stato unitario, conseguì nel 1877 la laurea in medicina e chirurgia presso l’Istituto di Studi Superiori Fiorentino. È la prima donna in Italia, una delle prime a livello internazionale, ad avere conseguito la laurea e la specializzazione in medicina, nonché la prima laureata in età postunitaria. La battaglia delle donne per praticare la professione medica fu una delle più difficili tra le molte combattute per la parità dei diritti.
- Ex C.S.E. di Brugarolo a Norma Cossetto (Visinada, 17 maggio 1920 – Antignana, 4 o 5 ottobre 1943), studentessa italiana, istriana di un villaggio nel comune di Visignano, uccisa dai partigiani jugoslavi nei pressi della foiba di Villa Surani, dopo essere stata sottoposta a sevizie e stupri.
- Palazzina ex polizia locale (c/o Parco di Villa Confalonieri) a Cristina Trivulzio di Belgiojoso (28 giungo 1808 Milano – 5 luglio 1871) nobildonna, patriota, giornalista e scrittrice italiana che partecipò attivamente al Risorgimento. Fu editrice di giornali rivoluzionari, e molte sue opere sono incentrate sugli anni della prima guerra d’indipendenza. Bella, nobile, intelligente, appassionata, è stata un esempio di donna moderna, insofferente all’oppressione straniera, risoluta a mettere in atto la sua fede per sovvertire l’ordine del suo tempo. Nei primi anni di matrimonio col giovane marito Emilio di Belgiojoso, visse nell’omonima Villa di Merate, l’esempio più sontuoso di ville nobiliari della Brianza.
- Il Parco delle Piramidi a Francesca Laura Morvillo, (Palermo, 14 dicembre 1945 – Palermo 23 maggio 1992), magistrata e accademica italiana, moglie del giudice antimafia Giovanni Falcone. Insieme a lui e tre uomini della scorta, fu uccisa da Cosa Nostra nella strage di Capaci. È l’unica magistrata assassinata in Italia.
- Il tratto di strada che dalla Statale si immette nella Via San Francesco d’Assisi, costeggiando il Parco delle Piramidi a Lea Garofalo (Petilia Policastro, 24 aprile 1974 – Monza, 24 novembre 2009), testimone di giustizia, vittima della ndrangheta, sottoposta a protezione dal 2002, decise di testimoniare sulle faide tra la sua famiglia e quella del suo ex compagno che la uccise. Lea Garofalo è ricordata ogni anno il 21 marzo nella Giornata della Memoria e dell’Impegno di Libera, la rete di associazioni contro le mafie.
- Sentiero sterrato ed alberato di Sartirana che dalla Via Piave si immette nella Via Don Pietro Consonni ad Alda Merini (Milano,21marzo 1931 – Milano 1 novembre 2009), grandissima poetessa italiana del 900, aforista e scrittrice italiana.
- Ex scuola di Via F.lli Cernuschi a Oriana Fallaci (Firenze, 29 giugno 1929 – Firenze, 15 settembre 2006), donna coraggiosa e di talento, ha affascinato intere generazioni con il suo meraviglioso modo di scrivere. È stata una delle scrittrici più influenti del XX secolo, in grado di segnare una svolta nel giornalismo italiano. Da giovanissima partecipò alla Resistenza Italiana vivendo in prima persona i drammi della guerra. Si è distinta soprattutto come intervistatrice. Nessuno, più di lei, è stato capace di portare alla luce gli aspetti più oscuri di personaggi noti della cultura e del potere. Dal suo registratore, sono passate le voci di alcuni dei personaggi più influenti. Memorabile fu l’intervista all’Ayatollà Komeini con domande scomode sulla condizione femminile in Iran e nel corso della quale la giornalista si tolse il chador. Fu testimone di diverse proteste sociali e durante il massacro di Tlatelolco, in Messico dove restò gravemente ferita. Fu la prima donna italiana ad andare al fronte in qualità di inviata speciale. Durante gli ultimi anni di vita fecero discutere le sue dure prese di posizione contro l’Islam, in seguito agli attentati dell’11 settembre 2001 a New York, città dove viveva. Come scrittrice, con i suoi dodici libri, ha venduto circa venti milioni di copie in tutto il mondo.