Presentata ieri sera, giovedì, al cineteatro Manzoni la sfida dell’Osgb per il rilancio dell’oratorio di Merate
L’investimento previsto è di 850mila euro. “Vogliamo dare all’oratorio una svolta strutturale e professionale che lo renderà un ambiente ancora più appetibile per i nostri ragazzi”
MERATE – Un nuovo campo da calcio in erba sintetica, spogliatoi nuovi anche a Novate, le tribune “green” e l’adeguamento del campo da minibasket. Nuove strutture (per un valore stimato di 850mila euro di spesa) che, insieme a un ulteriore investimento sugli aspetti di formazione e preparazione degli atleti, degli allenatori e dei dirigenti e un coinvolgimento continuo e proficuo con le famiglie, raccontano il sogno cullato dall’oratorio San Giovani Bosco con il progetto “Qui giochiamo tutti”.
Un’idea, quella presentata ieri sera, giovedì, al cine teatro Manzoni, nata nella mente del presidente Emilio Colombo e diventata, passo dopo passo, una sfida in cui coinvolgere l’intera comunità nel nome dell’inclusione, del coinvolgimento e della professionalità.
Lo ha ribadito il numero uno della polisportiva dell’oratorio mostrando con orgoglio le slides di un progetto ambizioso in cui la grande famiglia dell’Osgb, associazione in cui militano oltre 300 giovani atleti, metterà a disposizione in proprio 350mila euro in 5 anni, contando di reperire i restanti soldi necessari grazie alle istituzioni, agli sponsor privati e alle donazioni di semplici cittadini. “Tutti noi siamo passati dall’oratorio trovando la porta sempre aperta – ha raccontato -. L’Osgb è nato nel 1985 come parte integrante del progetto educativo dell’oratorio. Vogliamo portare avanti questa mission coinvolgendo sempre più giovani e genitori migliorando le strutture e inserendo nuove figure professionali”.
L’obiettivo è quello di riuscire a implementare le squadre del settore calcio e della pallavolo femminile, inserendo anche il calcio femminile e altri sport come, ad esempio, il basket. Dal quartiere generale di via Papa Giovanni lo sguardo si è allargato andando ad abbracciare anche Novate dove l’idea è quella di realizzare degli spogliatoi a servizio del campo da calcio. Non solo. Un occhio di riguardo verrà dato alle famiglie per quello che riguarda il supporto medico sportivo (“si potrebbe pensare di svolger le visite mediche all’interno dell’oratorio, ad esempio”) e quello educativo e psicologico senza tralasciare l’aspetto della formazione dei ragazzi con la previsione anche di borse di studio ad hoc.
Attenzione verrà fornita anche alla promozione di incontri formativi e culturali per i diversamente abili. “Vedendovi qui oggi sono spronato ad andare avanti, a credere in questo sogno: quello che dobbiamo fare lo abbiamo ben in testa: dare all’oratorio una svolta strutturale e professionale che lo renderà un ambiente ancora più appetibile per i nostri ragazzi”.
E già durante la prima serata Colombo e i suoi hanno iniziato a trovare i primi, convinti, compagni di cordata. Roberto Crippa, vice presidente di Technoprobe, la multinazionale con sede principale a Cernusco leader nella microelettronica, ha assicurato: “Contate pure sul nostro appoggio. Il valore dell’attività svolta in oratorio è impagabile. E questo è un progetto fantastico con uno slogan bellissimo che riassume in poche parole il senso di questa sfida. Vedo molti bambini che non fanno sport: dobbiamo chiederci quali sono i motivi e cercare di essere il più possibile inclusivi”.
Già, perché la bellezza dello sport va al di là delle semplici partite e dei risultati. Lo ha spiegato con convinzione il campione olimpico Antonio Rossi, a sua volta pronto a confermare l’appoggio di Regione (è sottosegretario al Pirellone) in questa sfida: “Dal momento che l’oratorio è una realtà privata, sarà più facile che i finanziamenti regionali verranno destinati al Comune e poi dirottati qui, ma anche noi faremo la nostra parte perché sono convinto della bontà di questa sfida”.
Mutuando le parole delle slogan, Rossi ha sottolineato che “non solo qui giochiamo tutti, ma qui ci giochiamo tutto”, parlando del rischio di dispersione dei bambini, dei ragazzi e dei giovani lasciati senza delle strutture, come gli oratori, in cui la pratica dello sport ha sempre conciso con un percorso di crescita e motivazione, anche personale. “Anch’io ho iniziato a praticare sport in oratorio a Lecco ed è stata una scuola di vita che mi ha aiutato tantissimo” ha ammesso, sottolineando gli esordi all’interno dell’Aurora San Francesco prima di diventare il noto campione olimpico conosciuto in tutto il mondo.
Un aspetto, quello educativo, ribadito da un altro grande campione dello sport, Franco Bertoli, pallavolista, ora allenatore e dirigente: “Il compito di noi adulti è quello di creare opportunità per i ragazzi che devono crescere e divertirsi attraverso lo sport, disciplina che insegna a vincere, ma anche a perdere, accettando il risultato che esce dal campo. La funzione educativa dello sport è ancora più importante oggi, dopo le chiusure e le limitazioni vissute a causa della pandemia. Dobbiamo riportare i ragazzi fuori a parlare perché si cresce grazie alle relazioni”.
Lo psicologo sportivo Andrea Fredella ha aggiunto: “Si può lavorare, e molto, sulle modalità di comunicazione e sulle cosiddette soft skills per affrontare e gestire gli aspetti emotivi e mentali e capire che anche un errore dà un’opportunità di apprendimento. E in questo è fondamentale l’intervento educativo delle famiglie”.
Anche il sindaco di Merate Massimo Panzeri ha “sposato” il progetto riconoscendone l’alto valore formativo: “Investire nello sport vuol dire investire nel futuro anche per cercare di restituire, almeno parzialmente, quello che i ragazzi hanno perso in questi anni”.
Giusto per non farsi mancare niente l’Osgb ha provveduto a nominare anche un comitato di gestione formato da Emilio Colombo, Marco Stocola (ideatore dello slogan del progetto) e Francesco Bianchi che si occuperà di tenere i conti in ordine registrando donazioni, versamenti e finanziamenti ricevuti dalla Polisportiva oratorio che ha anche attivato un apposito conto corrente per il progetto. “Noi metteremo a disposizione 350mila euro in 5 anni. Contiamo di ricevere 400mila euro dall’esterno: 100mila euro dalle istituzioni, 200mila euro da un main sponsor privato, 175mila euro dagli standard partners e 25mila euro da contributi di privati per un totale complessivo di 850mila euro di investimento”.
Si inizierà dal rifacimento del campo di calcio con la posa dell’erba sintetica (“così riusciremo a far giocare tutte le squadre qui senza dover fare trasferimenti”) e dagli spogliatoi per poi arrivare, tessera dopo tessera, a completare il puzzle. A benedire il tutto, dopo l’endorsment di Simona Vitali a nome dell’associazione di commercianti La nostra mela, di Lorenzo Martinelli, uno dei tanti genitori della grande casa Osgb e di Giovanni Mandelli, dirigente e allenatore dell’Osgb, anche il prevosto don Luigi Peraboni che, in scia a quanto dichiarato a inizio serata dal coadiutore don Davide Serra, ha qualificato “Qui giochiamo tutti” come una proposta significativa e importante per questo oratorio.
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