I ragazzi della 5B (scientifico) si sono dati appuntamento fuori dal liceo questa mattina, martedì, per seguire le lezioni
“Non abbiamo neanche potuto sperimentare la didattica integrata che ci hanno lasciato subito a casa. Ma il nodo vero sono i trasporti”
MERATE – Si sono organizzati con pc portatili, sedie pieghevoli, tavolini e thermos caldi per seguire le lezioni a distanza… vicino alla loro scuola. Dalle 8 di questa mattina, martedì, i ragazzi della classe 5B indirizzo scientifico del liceo Agnesi stanno seguendo da fuori dell’istituto di via dei Lodovichi le lezioni in programma oggi.
A lezioni fuori dai cancelli dell’istituto
La loro è una manifestazione pacifica e simbolica per protestare contro l’introduzione della Dad, la didattica a distanza, al 100% per gli istituti superiori della Lombardia, così come previsto dall’ordinanza della Regione (che supera quanto finora previsto dall’ultimo decreto del presidente del consiglio dei ministri che prevede l’introduzione dalla Dad al 75%).
E così, dopo la lettera inviata da alcuni docenti del liceo Agnesi al ministro Lucia Azzolina e al presidente della Regione Attilio Fontana, sono gli stessi ragazzi a scendere in campo per chiedere di avere almeno la possibilità di sperimentare la didattica integrata che prevede quindi un mix tra lezioni in presenza e quelle da casa.
“Vogliamo una didattica integrata”
“Siamo qui in 18 su 23 compagni di classe e la nostra speranza è che alla nostra iniziativa possano unirsi, magari nei prossimi giorni, anche altre classi – ci hanno raccontato gli stessi studenti durante una pausa dopo le prime due ore di lezioni -. Non ci hanno fatto neppure sperimentare la didattica integrata tra lezioni in presenza e lezioni a distanza. Di punto in bianco ci siamo trovati tutti a casa. Ma seguire le lezioni così non è la stessa cosa che in classe. Internet non sempre funziona e non tutti abbiamo la stessa strumentazione tecnologica”.
Il nodo dei trasporti
Eppure, almeno secondo gli studenti, la possibilità di trovare un diverso equilibrio, compatibile con la recrudescenza del covid, ci sarebbe. “Il problema sono i trasporti, troppo affollati. Abbiamo visto che, nei giorni l’istituto Viganò era di fatto chiuso e gli studenti facevano già le lezioni da casa, la situazione sui bus era sostenibile. Per questo riteniamo che la didattica integrata sarebbe sostenibile”.
Sul posto, per monitorare lo svolgimento della manifestazione, si sono portate anche due pattuglie dei Carabinieri che hanno chiesto anche agli studenti i documenti al fine di procedere all’identificazione. La manifestazione è stata poi sospesa perché i militari avrebbero contestato l’occupazione non autorizzata di suolo pubblico e il rischio di creare assembramenti.