Sciopero questa mattina, venerdì, degli studenti dell’istituto Viganò: “La scuola deve cambiare”
Cori e slogan per chiedere di essere ascoltati dalle Istituzioni. In piazza anche il consigliere provinciale Rocca: “Giochiamo insieme la stessa partita, ognuno con il suo ruolo”
MERATE – Sono scesi in strada per protestare e chiedere a gran voce una scuola sicura, funzionante, in cui essere trattati come singoli individui e non come numeri. Sono stati più di trecento gli studenti dell’istituto superiore Viganò che questa mattina, venerdì, insieme a una rappresentanza dei colleghi del liceo Agnesi e alcuni universitari dell’Unione degli Studenti, hanno partecipato al corteo che, dall’istituto superiore di via dei Lodovichi, li ha portati in piazza degli Eroi di fronte al Comune sfilando per le vie del centro, in modo da sensibilizzare il più possibile sulle motivazioni della protesta. Una mobilitazione importante, indetta in occasione dello sciopero studentesco nazionale promosso dall’Unione degli Studenti.
“Questa non è una passeggiata” il coro ripetuto più volte lungo la marcia lungo via Bonfanti, via Sant’Ambrogio e via Roma, scortati dagli agenti della Digos, dai carabinieri e dalla Polizia locale di Merate.
“Il cattivo funzionamento dell’impianto di riscaldamento è stato solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Siamo qui perché vogliamo cambiare la scuola perché così com’è fa schifo. E’ assurdo che i caloriferi inizino a funzionare il 15 novembre quando dovrebbero essere accesi dal 15 ottobre. Per non parlare delle tapparelle che non tengono più” ha detto a nome degli studenti del Viganò il rappresentante Giacomo Arrigoni, alternandosi al microfono con gli altri rappresentanti e con i portavoce dell’Unione degli studenti universitari. E ha poi aggiunto: “Protestare serve, non è una perdita di tempo. Non è un caso se i tecnici della Provincia li abbiamo visti in istituto lunedì dopo lo sciopero di una classe sabato scorso”.
Dai problemi, cogenti e concreti, dei caloriferi e delle tapparelle, il discorso si è presto allargato al vasto tema dei diritti, a partire da quello dell’accesso all’istruzione (con il problema dei costi dei trasporti e del materiale scolastico), del benessere psicologico e del rapporto con il corpo docente. Non solo. Federico Zanichelli, del liceo Agnesi, ha riportato la notizia appresa nella riunione della consulta provinciale studentesca, tenutasi ieri al Bertacchi, in cui è stato paventato un taglio del 40%, da parte della Provincia, alle spese ordinarie nel settore Istruzione. “Vogliamo una scuola sicura, ma sappiamo dai dati statistici che la situazione delle nostre scuole è al limite. Dobbiamo migliorare, a partire da oggi”.
Istanze che i rappresentanti di istituto del Viganò hanno potuto sottoporre direttamente al consigliere provinciale con delega all’Istruzione Felice Rocca, arrivato in piazza degli Eroi proprio per incontrare i portavoce degli studenti. “La questione del taglio del 40% delle spese è vera nel senso che, con le risorse attualmente a disposizione, come Provincia riusciamo a coprire solo il 60% delle spese di manutenzione ordinaria. Questo non vuol dire che non arriveranno nuove entrate in modo da poter modificare il bilancio preventivo”.
Senza troppi giri di parole, Rocca ha poi bollato le tapparelle attuali come “indecenti”, ricordando di aver già destinato al Viganò delle risorse proprio per la loro sistemazione. Quanto al problema dei riscaldamenti, verificato di persona nel corso del sopralluogo compiuto mercoledì con il consigliere provinciale Marco Passoni, ha specificato che la “questione non è banale, altrimenti l’avremmo già risolta. Mercoledì quando abbiamo effettuato l’ispezione il 98% dell’edificio era al caldo, ma la situazione non è stabile. Proprio per questo nel fine settimana è in programma un intervento importante, per la sostituzione di alcune parti dell’impianto. Speriamo che in questo modo il problema venga risolto definitivamente”.
Rocca ha poi allargato il ragionamento: “Sarebbe troppo semplice liquidare tutto dicendo che negli anni precedenti le Province sono state svuotate di finanziamenti e quindi non si è potuto fare la manutenzione. Certe situazioni arrivano perché non si è riuscito a fare un’adeguata programmazione e ci troviamo quindi a inseguire i problemi”.
Agli studenti Rocca ha però rivolto l’appello a fare squadra, giocando insieme, seppur con ruoli diversi, la stessa partita: “Il diritto allo studio va garantito ed è sacrosanto, così come quello a studiare in una scuola decente oltre che ad avere un rapporto franco e sereno con il corpo docente. Ma gli studenti hanno anche un dovere, che è quello di sfruttare al massimo le opportunità date da una scuola che ha brillato nella classifica nazionale redatta da Eduscopio e che ha strutture e personale docente all’altezza del percorso scolastico che offre. Anche i ragazzi devono impegnarsi e avere cura della loro scuola. Come Provincia stiamo già investendo per riqualificare la parte sportiva esterna. Gli studenti non sono soli” ha concluso il consigliere provinciale, invitandoli a stilare un elenco concreto delle problematiche da risolvere in modo da intavolare un dialogo costante e costruttivo.