Luigi Gigi Amigoni racconta la sua avventura Transamazzonica in moto

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50 giorni in sella e oltre 13 mila km percorsi

L’olginatese racconterà il viaggio domenica pomeriggio al Libero Pensiero

OLGINATE – L’ultima avventura su due ruote di Luigi Gigi Amigoni, olginatese, protagonista al Circolo Libero Pensiero domenica 15 settembre alle ore 18.30 per raccontare l’attraversata delle regioni amazzoniche.

“Un viaggio immaginato da tempo – come racconta – un viaggio diverso dagli altri fatti in passato anche per le motivazioni che mi hanno spinto a realizzarlo e poterlo condividere con Maurizio (Maurizio Limonta di Pandino) un amico con il quale già avevo percorso strade in giro per il mondo. Con lui  nel 2017 avevo raggiunto Singapore attraversando paesi quali Turchia, Iran, Pakistan, India, Myanmar, Thailandia, Malesia, ecc e nel 2018 attraversato l’Africa dall’Egitto a Città del Capo”.

“Come in passato una pianificazione poco più che essenziale del viaggio con solo alcuni obiettivi precisi da realizzare lasciando il resto al caso e alla improvvisazione, perché come sempre, per quanto mi riguarda, la meta non è che il pretesto di un viaggio la cui essenza è appunto la strada con ciò che ti regala giorno dopo giorno”.

Il viaggio di Luigi e Maurizio inizia a Montevideo: “Qui ritroviamo le nostre moto arrivate via mare, attraversiamo Uruguay, Paraguay, Bolivia, Perù, le regioni Amazzoniche del Brasile e infine il ritorno a Montevideo. Tredicimila km, un migliaio dei quali e anche più su strade sterrate che hanno messo a dura prova mezzi e fisico” ricorda.

“Correre con le nostre moto sul salar di Uyuni in Bolivia grande quanto metà della Lombardia a 3700m di altitudine, navigare sul Lago Titicaca tra Bolivia e Perù anch’esso a 3800m, raggiungere Manaus capitale della regione Amazzonica percorrendo la terribile BR319, da Porto Velho a Manaus appunto, che si snoda per oltre 800km 500 dei quali ininterrottamente sterrati, navigare su un tratto del Rio delle Amazzoni da Manaus a Santarém a bordo di quegli enormi e lentissimi battelli dormendo sulle amache che ognuno deve portarsi appresso, attraversare il Mato Grosso e raggiungere  il Pantanal la più grande zona umida del pianeta, una immensa pianura alluvionale patrimonio Unesco percorrendo la “Transpantaneira” 150km di strada polverosa in un paesaggio da favola”.

C’era però anche il desiderio di toccare con mano quanto sta accadendo da decenni in Amazzonia per mani dell’uomo: “Anche per questo io e Maurizio volevamo rendere omaggio ad un uomo che negli anni ’80 si battè per questa causa pagandone il prezzo con la propria vita. Entrare nella casa di Chico Mendes nella cittadina di Xapuri è stato un momento toccante della nostra avventura. Il nostro viaggio ci portava poi a percorre strade conosciute attraverso “I diari della motocicletta”, la storia del leggendario viaggio intrapreso da Ernesto Guevara con l’amico Alberto Granado a bordo della “Poderosa”, e come non raggiungere lo sperduto villaggio di La Higuera nella foresta Boliviana dove il Che fu catturato da militari addestrati dalla CIA e poi ucciso e trasportato nella cittadina di Vallegrande. A La Higuera, poche case nel nulla, conosciamo Ismael un 74nne testimone vivente di quei giorni (aveva 17 anni in quell’ottobre del 1967) che ci apre la casa museo dove il Che trascorse le sue ultime ore. Per me è Maurizio una esperienza toccante ed emotivamente intensa nel ricordo di una figura che per tanti della nostra generazione ha rappresentato ben più di un poster da appendere alla parete”.

Insomma, un viaggio straordinario ricco di aneddoti, di incontri, di emozioni che come sempre hanno arricchito i protagonisti nonostante le difficoltà e gli imprevisti inevitabili. Altre informazioni su www.visionidiviaggio.it