Ieri, in commissioni, l’agronomo ha spiegato la situazione
“Troppo alto il rischio che qualche ramo possa abbattersi sulla strada”
OLGINATE – Sembra non esserci proprio più speranza per i sei cedri dell’Himalaya secolari dell’ex municipio di Olginate. La decisione di abbatterli è stata presa a malincuore in primis dall’agronomo, Elia Galbusera, a cui è stata affidata la gestione del verde pubblico.
“E’ vero, si tratta di sei alberi che hanno circa 120 anni ma non si tratta di piante monumentali o ‘alberi modello’ – ha detto durante la commissione svolta ieri, lunedì, nell’aula consiliare in municipio a Olginate -. La decisione di abbatterli arriva dopo una serie di valutazioni, si tratta principalmente di una questione di sicurezza. Il problema è che quando sono stati piantati è stato fatto un errore tecnico: gli alberi sono troppo vicini tra loro e troppo vicini alla strada. Il pericolo che, in caso di maltempo, qualche ramo si abbatta sulla vicina strada trafficata o sul marciapiede è veramente elevato. Nemmeno l’ipotesi di una potatura, anche forte, potrebbe tenerci al riparo da questo rischio”.
Stesso discorso è stato fatto per le querce rosse del parcheggio vicino all’oratorio. Troppo poco lo spazio in cui era stato confinato l’apparato radicale che, col tempo, ha danneggiato il marciapiede e il cordolo. Chiome molto sviluppate e limitato apparato radicale significa altissimo rischio di schianto in caso di maltempo.
Sia in un caso che nell’altro (per l’ex municipio previa indicazione da parte della sovrintendenza) gli alberi verranno sostituiti secondo un progetto più adatto sia per quantità di piante che per tipologia. Per il parcheggio vicino all’oratorio la nuova piantumazione sarà contestuale al rifacimento del marciapiede, mentre il taglio dei cedri dell’ex municipio è stato deciso anche in conseguenza del fatto che è in atto una riprogettazione di tutta l’area.
Contrario all’abbattimento il gruppo di minoranza Olginate sì cambia guidato da Riccardo De Capitani che ha chiesto chiarimenti all’agronomo: “Ho contattato altri agronomi e hanno confermato la mia idea: con tempi e modi idonei si può fare una potatura anche non troppo leggera” L’agronomo, però, ha ribadito che la sua valutazione tiene conto in primo luogo del fattore sicurezza: “Certo che si potrebbe fare una potatura, ma questo non garantirebbe una riduzione del rischio”.
Una decisione che il sindaco Marco Passoni ha accettato anche se a malincuore: “Abbiamo deciso di affidare all’agronomo un più ampio lavoro di censimento, valutazione e manutenzione di tutto il verde pubblico – ha detto il sindaco -. Il professionista in questo campo è lui e abbiamo deciso di fidarci. Avremmo potuto più semplicemente rimandare la decisione facendola ricadere magari su un’altra amministrazione: oltre a non dormire sonni tranquilli ogni volta che c’è maltempo, però non credo che quei sei cedri rimarranno lì a vita. Voglio infine sottolineare che non andiamo a togliere gli alberi per fare un parcheggio, ma per mettere in sicurezza e ripiantumare”.