Deiezioni canine non raccolte, aumentano i controlli anche con esami del DNA
Il sindaco De Capitani: “Non è solo un problema di decoro ma anche sanitario”
PESCATE – Pur d’inverno, con il sole a mitigare le giornate, non mancano i fruitori della bella pista ciclopedonale sul lago a Pescate. Non tutti tra questi utilizzatori sono però così rispettosi, in particolare tra i proprietari dei cani c’è chi dimentica la buona regola di raccogliere la pupù dei propri animali portati a spasso.
E’ il sindaco Dante De Capitani ad alzare l’attenzione sul problema annunciando controlli più stringenti contro gli incivili:
“Abbiamo anche controllato alcune zone con le telecamere ma pur intravedendo le sagome non siamo riusciti per ora a risalire ai trasgressori perché la maggior parte di questi incivili si muove di sera oppure prima del sorgere del sole. Alcune delle nostre ‘sentinelle’ mi hanno fornito elementi molto utili per rintracciare questi personaggi, nomi, cognomi e razze di cani, ma finché non vengono individuati con certezza non possiamo elevare sanzioni”.
“Non si tratta solo di questioni di estetica o di decoro del paese – sottolinea De Capitani – il problema è che queste deiezioni canine, soprattutto nei parchi dove giocano i bambini, possono dare luogo anche ad aspetti di carattere igienico sanitario”.
Inutili i cartelli o le ordinanze, un tentativo già provato dal Comune, “oggi ho chiesto ad Ats Brianza l’anagrafe canina di tutti i cani pescatesi per porre in atto iniziative a riguardo – spiega il sindaco – Dapprima azioni volte alla sensibilizzazione sulla problematica, con una comunicazione a tutti i proprietari chiedendo collaborazione. Ma se neanche questo dovesse servire, in convenzione con un veterinario del territorio si procederà con l’esame del Dna delle deiezioni canine al fine di stilare una mappatura dei cani i cui proprietari non raccolgono escrementi e incrociare i dati già in nostro possesso con quelli di ATS al fine di trovare e sanzionare i responsabili”.
“Proprio per la violazione anche degli aspetti igienico sanitari – conclude De Capitani – ho chiesto al comandate della Polizia locale Chiara Fontana di applicare nel frangente la sanzione massima prevista e cioè 500 euro”.