Sport e tutela minorile: Rocco Briganti nel pool di esperti del tavolo ministeriale

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Rocco Briganti
Rocco Briganti

A fianco di Fiona May e Evelina Christillin, per costruire e promuovere una policy per la tutela dei minorenni nel mondo dello sport

Al tavolo ministeriale l’ex sindaco di Olginate porta l’esperienza promossa da Specchio Magico con Atalanta Buoni Comportamenti

OLGINATE – Al tavolo tecnico, istituito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dipartimento per lo sport, per la costruzione di una policy per la tutela dei minorenni nel mondo dello sport. E’ il prestigioso riconoscimento, che va a premiare anni di attività e iniziative nel settore dell’educazione e della formazione per infanzia e adolescenza, ricevuto da Rocco Briganti, già sindaco di Olginate e ora esponente del consiglio nazionale di Cismai (coordinamento italiano dei servizi contro il maltrattamento e l’abuso all’infanzia).

Il tavolo tecnico ministeriale

Un’immagine della call che si è tenuta venerdì 12 febbraio

Direttore anche della cooperativa Specchio Magico, con sede a Monte Marenzo, Briganti è entrato a far parte del tavolo tecnico che si è insediato per la prima volta, in forma virtuale, venerdì 12 febbraio, alla presenza di 26 associazioni: al suo fianco, nel pool ministeriale, figurano non solo esperti e funzionari del Ministero per lo sport a partire dal capo dipartimento Giuseppe Pierro, passando da Alessandra Baldi, Vittoria Alonzo ed Emilia Narciso, ma anche volti noti del panorama sportivo internazionale come l’ex atleta olimpionica Fiona May, membro del consiglio di amministrazione della Uefa Foundatin for children ed Evelina Christillin, manager torinese dal 2016 esponente del consiglio della Fifa.

Protagonista il mondo dello sport

L’idea che sta alla base di questo progetto, che segue le linee guida stabilite, a livello europeo, dalla Child Guarantee targata Unicef al fine del contrasto alla povertà e all’esclusione sociale dei bambini e adolescenti, è quella di estendere anche al variegato e ricco mondo sportivo le attività di prevenzione e attenzione alle forme di disagio, maltrattamento e abusi sui minori finora di fatto “confinate” all’ambito scolastico.
Consci dell’altissimo valore educativo e formativo dello sport, le cui discipline coinvolgono tantissimi giovani, fin dalla più tenera età, si è quindi deciso di allargare il raggio di azione coinvolgendo in questa importante sfida, insieme a sodalizi attivi nel campo dei minori come Unicef e Telefono Azzurro, anche realtà blasonate del panorama sportivo italiano come la Figc e il Coni. L’obiettivo è costruire insieme strumenti di protezione delle bambine e dei bambini nei contesti sportivi per garantire ambienti sicuri, sani e rispettosi delle specificità di ognuno.

“Una rivoluzione culturale”

“E’ una vera e propria rivoluzione culturale perché riconosce allo sport il primario valore educativo senza volerne disconoscere l’imprinting agonistico” afferma Briganti, sottolineando come vada posta attenzione a un ambiente, come quello dello spogliatoio, dove potrebbe essere facile cadere in qualche comportamento a rischio e in qualche insidia della “rete”. “Viviamo in un contesto in cui c’è molta sovraesposizione mediatica dei beniamini del mondo sportivo, calcio in primis. E’ importante quindi stare vicino ai ragazzi creando una vera comunità educante e fornire le competenze giuste agli adulti, allenatori e dirigenti, per fornire indicazioni operative ed evitare che si creino situazioni di rischio”.

Una policy per tutelare i più giovani

Il tavolo tecnico ha già stilato una road map chiedendo poi alle federazioni coinvolte di mettersi in gioco per scrivere insieme una policy per la prevenzione e la protezione necessarie a contrastare gli abusi e le violenze sui minori in ambito sportivo attraverso linee guida a supporto di tutti gli attori coinvolti per la gestione del rischio di abusi, maltrattamenti, violenze e come strumento di formazione per prevenire ogni tipo di danno nei confronti del minorenne.

L’esperienza virtuosa di Atalanta Buoni Comportamenti

Uno degli incontri promossi dalla società sportiva bergamasca (immagine tratta dal sito www.atalanta.it)

A Roma Briganti ha portato con sé l’esperienza proficua maturata in questi anni con il progetto Atalanta Buoni Comportamenti, portato avanti dalla cooperativa Specchio Magico insieme a Questura e Ats Bergamo. Si tratta di un’attività estesa a tutti i settori giovanili della società calcistica bergamasca al fine di condividere regole e profili etici con famiglie, allenatori e giocatori sull’uso dei social e di internet al fine di mettere in guardia dai nuovi strumenti digitali e dalle nuove forme di adescamento e violenza ad essi legati. Tra i principi ribaditi quello del rispetto per se stessi e per la maglia che si indossa e l’attenzione da porre al linguaggio utilizzato.