Parco del Curone, Molgora: “I lavori sulle passerelle non sono ancora finiti”

Tempo di lettura: 4 minuti

L’intervento in corso sulle passerelle del torrente Molgora ha suscitato parecchie perplessità

Il presidente Molgora fa chiarezza: “I lavori non sono ancora finiti a causa delle continue piogge”

LA VALLETTA – L’intervento non è ancora concluso e bisognerà aspettare almeno altre due settimane senza pioggia prima di poter chiudere i lavori e rendere nuovamente fruibile il terreno. La zona sarà inoltre soggetta in autunno a nuove piantumazioni.
Con un comunicato, firmato dal presidente Marco Molgora, il Parco del Curone fa chiarezza sui lavori in corso di sistemazione di alcune passerelle di legno posizionata lungo il corso del torrente Curone. Un intervento che ha sollevato parecchie polemiche sui social con molte persone preoccupate per il taglio di piante registrato.

Rimarcando la necessità di mettere mano alla sistemazione delle passerelle di legno, tutte ammalorate e una anche divelta da una piena del torrente, Molgora precisa che l’intervento è stato eseguito “seguendo le indicazioni vincolanti dello Ster di Lecco, la struttura tecnica territoriale di Regione Lombardia preposta alla gestione del reticolo idrico principale. Per accedere con i mezzi necessari alla realizzazione dei manufatti e alla posa dei nuovi ponti è stato necessario rimuovere poche decine di alberi, in gran parte robinie, ed alcune querce rosse, specie esotiche infestanti”.

Le piante malate

Altre piante sono state tagliate, ma non per “colpa” dei lavori: “I platani tagliati sono stati rimossi perché il servizio fitosanitario di Regione Lombardia ha verificato la presenza di patologie del platano che avrebbero potuto diffondersi rapidamente nella nostra area, al momento complessivamente indenne. “L’autorità regionale ci ha imposto l’abbattimento e ci ha anche imposto una serie di trattamenti estremamente costosi sul legname tagliato per evitare la diffusione del fungo in altri ambiti del Parco”.

Molgora risponde anche alle critiche strutturali sui lavori: “I supporti per i ponti sono stati realizzati con sistemi di ingegneria forestale, evitando il calcestruzzo e utilizzando tronchi di legno, pietre, reti vegetali e terra, come si può vedere nelle immagini allegate”.

Rimossa una tubazione in ghisa

L’intervento è servito anche per sistemare altre “pendenze”: “Approfittando dei lavori in corso, si è provveduto a rimuovere una tubazione in ghisa che da oltre un secolo viene utilizzata per il rifornimento idrico di numerose abitazioni dei comuni limitrofi e che attraversava il Torrente Curone in diversi punti. La condotta, che avrebbero probabilmente imposto interventi significativi, era “incamiciata” in una struttura di cemento che si stava sgretolando, determinando ora una condizione di artificialità e degrado e possibili criticità per il funzionamento in prospettiva”.

Molgora aggiunge: “I nuovi attraversamenti del torrente sono realizzati in aderenza ai nuovi ponti posati, liberando il torrente”.

Il maltempo ha impedito la conclusione dei lavori

Quanto alla conclusione dell’intervento, il presidente puntualizza: “I lavori erano stati previsti per il periodo febbraio marzo normalmente siccitoso. Ma alla fine del mese di marzo, a lavori quasi ultimati, ha avuto avvio uno dei periodi più piovosi degli ultimi decenni durante il quale abbiamo avuto precipitazioni per oltre 800 mm di acqua nel territorio del Parco. Questo ha impedito, e tuttora impedisce, di concludere i lavori, e ha notevolmente compromesso la tenuta del terreno lungo il tratto di sentiero interessato dalle opere. Nella fase attuale le opere infrastrutturali sono state completate e per chiudere definitivamente l’intervento e rendere nuovamente fruibile il sentiero occorre avere almeno 10-15 giorni senza precipitazioni piovose, così da poter operare su un terreno sufficientemente solido per essere compattato e idoneo per sostenere la staccionate di protezione in legno che dovranno essere posizionate in corrispondenza di alcune rampe. A completamento dell’intervento si provvederà a una prima semina di specie erbacee, in modo tale da dare “copertura” ed impedire, o almeno contenere, l’ingresso di entità vegetali improprie. In autunno si provvederà alla messa a dimora di arbusti e di nuovi alberi di specie autoctone, avendo l’attenzione di impiegare specie ora mancanti o poco frequenti nella compagine forestale in modo tale da riportare il sentiero alle dimensioni originali e con la vegetazione idonea”.

Un sentiero inclusivo

Molgora conclude precisando come l’idea sia quella di realizzare almeno un percorso utilizzabile anche da chi ha problemi motori e di deambulazione. “Da anni riceviamo questa richiesta che condividiamo fortemente condivisa: la realizzazione dei nuovi ponti è un passaggio indispensabile per poter poi rendere inclusiva la fruizione di parte di questo bellissimo sentiero lungo il Curone, che vorremmo costituisse anche la via preferenziale per l’avvicinamento al cuore del Parco, lasciando l’auto lontano dalle aree di maggior pregio”.

Per questo, è in previsione “un ulteriore intervento di consolidamento di un tratto di sentiero in prossimità della Località Molinazzo, in quanto alcuni smottamenti hanno ridotto significativamente le dimensioni di un passaggio esposto, che rischia in futuro di franare se non si provvederà e sostenerlo con una palificata, intervento di ingegneria naturalistica”.