Dalla Regione un nastrino da apporre alle divise della Polizia Locale
Un riconoscimento alla Polizia Locale a cui si associa anche il Comune di Valmadrera
VALMADRERA – Giovedì pomeriggio presso il Palazzo Municipale di Valmadrera, il Comandante Cristian Francese e gli agenti Colombo, Donadoni, Francese e Valsecchi che hanno effettuato servizio continuativo durante i primi concitati mesi del 2020 hanno ricevuto l’attestato di riconoscimento unitamente al relativo nastrino da apporre sulla divisa direttamente dalle mani del Sindaco di Valmadrera Antonio Rusconi.
“Come Sindaco del Comune posto a capo della convenzione di Polizia Locale con Malgrate e Oliveto Lario, non posso che unirmi alla riconoscenza espressa dal Presidente della Regione Lombardia agli Ufficiali ed Agenti della Polizia Locale, ed esprimere in rappresentanza della popolazione, nonché mio personale, il ringraziamento per il lavoro svolto durante le prime fasi dell’emergenza epidemiologica che ha colpito duramente anche il nostro territorio; grazie per il lavoro svolto all’epoca e per ciò che ancora oggi, non essendo purtroppo terminata questa emergenza, viene ancora svolto quotidianamente dal personale in divisa”.
“La Polizia Locale – aggiunge Rusconi – mentre noi eravamo seppur con le nostre paure in ambienti sicuri come le nostre case, ha svolto assiduamente e giornalmente compiti di controllo e verifica del rispetto delle normative statali e regionali, per la salute di tutti, col rischio di mettere a repentaglio la propria salute o quella dei propri cari. Ben venga quindi questo riconoscimento ai nostri agenti, a dimostrazione del senso del dovere e del prodigarsi per il bene comune”.
“Per la concreta collaborazione e il senso del dovere dimostrati a favore della comunità lombarda, pur consapevole dei rischi di contagio per sé e per i propri cari, nella fase di prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19”, così cita l’attestato di riconoscenza da parte di Regione Lombardia conferito agli operatori di Polizia Locale in servizio durante l’emergenza epidemiologica durante la “prima ondata” della pandemia nella primavera del 2020.