Per la mancata realizzazione della centrale a Premana, Energia Futuro srl chiede oltre 8 milioni di risarcimento
Il sindaco: “Ci opporremo fermamente. Il nostro Comune esposto a gravissime conseguenze economiche”
PREMANA – 8.284.881,99 euro: è la cifra imponente del maxi risarcimento chiesto da Energia Futuro srl che ha fatto ricorso contro il Comune di Premana, la Provincia di Lecco e contro Regione Lombardia sulla mancata realizzazione della centrale idroelettrica sul torrente Fraina di cui, nell’ottobre del 2020, la Provincia di Lecco ha rigettato la richiesta di autorizzazione.
Il ricorso è stato presentato dalla società al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche (T.S.A.P.) e notificato lo scorso 19 febbraio all’amministrazione comunale di Premana.
“La società – spiega il sindaco di Premana, Elide Codega – ritiene che tutti gli enti coinvolti hanno colpevolmente e deliberatamente ritardato e dilatato i tempi della procedura, impedendo, in concreto, all’operatore privato di accedere ai finanziamenti nazionali per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili; la società ritiene che se fossero state rispettate correttamente le tempistiche previste dalla normativa l’opera sarebbe stata ammessa a finanziamento”.
Il ricorso ripercorre puntualmente tutti i fatti: dall’autorizzazione al prelievo dell’acqua rilasciata nel novembre 2012, alle varie conferenze dei servizi, alle dimissioni dell’amministrazione Fazzini, al commissariamento del Comune definito “pilatesco” dal ricorrente, alla richiesta, definita pretestuosa, dell’Associazione Alpe Rasga di riconoscimento dell’Asbuc, all’insediamento dell’attuale Amministrazione, fino ad arrivare al diniego dell’Autorizzazione unica da parte della Provincia di Lecco di ottobre 2020.
La prima udienza di discussione della causa è prevista per il 26 maggio. “Ci siamo immediatamente attivati per costituirci in giudizio” spiega il primo cittadino di Premana che ieri ha avuto ulteriore incontro per la definizione del collegio difensivo, il quale sarà costituto da almeno 2 avvocati che ci seguiranno in tutti i gradi del giudizio.
Un risarcimento che pesa come un macigno
“Ci opporremo fermamente alla richiesta della società. La complessità e i valori economici della controversia sono rilevanti; unica certezza in questo momento e che ci saranno conseguenze immediate sul bilancio comunale nel quale saremo obbligati a vincolare risorse importanti (decine di migliaia di euro) per il pagamento delle spese legali” spiega il sindaco.
Le conseguenze economiche per il Comune di Premana potrebbero essere gravissime se si troverà a dover pagare un risarcimento milionario.
“La situazione è molto grave – spiega il primo cittadino – e vorrei fosse chiaro a tutti noi Amministratori che una situazione simile Premana non l’ha mai vissuta. Lo scenario che per anni l’attuale compagine politica di maggioranza che governa Premana ha tentato in tutti i modi di scongiurare è ora drammaticamente reale. Il compito dei nostri Avvocati sarà quello di dimostrare che il Comune, per quanto di sua competenza, ha evaso in tempi utili gli atti per ottenere l’autorizzazione unica”.
“Nella migliore delle ipotesi – aggiunge – ci vedremo costretti a prevedere in bilancio le risorse per i compensi agli avvocati da oggi per i prossimi anni e sicuramente per il bilancio comunale non saranno risorse irrisorie, che purtroppo dovremo reperire tagliando da altre funzioni che forse in questo momento più interessano e sono utili alla popolazione. Sulla base dei principi contabili oggi applicati ai Comuni, sarà anche necessario stanziare in bilancio uno specifico fondo a garanzia delle passività potenziali future; è ancora presto per ipotizzare di quale importo si dovrà parlare, ma di certo non si potrà prescindere dal valore, milionario, del ricorso”.
“Le conseguenze potrebbero ricadere, anzi, mi correggo, ricadranno sicuramente – prosegue Codega – direttamente sulla popolazione intera di Premana, con possibili tagli ai servizi erogati, compresi quelli educativi e sociali, e con l’impossibilità di investire in opere necessarie alla salvaguardia della sicurezza e dello sviluppo del territorio. Tutto questo solo nella prima fase, quella che si prospetta nell’immediato futuro, in attesa delle pronunce da parte del Tribunale”.
Il caso di Castione Andevenno
“Superfluo affermare che la preoccupazione è tanta – prosegue il primo cittadino – La società Energia Futuro S.r.l. è la stessa che ha chiamato in giudizio il Comune di Castione Andevenno, in Provincia di Sondrio, in una vicenda simile”.
“Purtroppo – spiega – il caso di Castione Andevenno fa giurisprudenza. In quel caso la società, pur avendo realizzato la centralina idroelettrica contestata dal Comune, ha comunque avanzato richiesta per ottenere un risarcimento danni per i ritardi accumulati di ben € 7.799.000,00; non cambia di molto la sostanza il fatto che poi la vicenda si sia chiusa con un accordo transattivo fra le Parti, riducendo il risarcimento ad € 3.300.000,00, dei quali € 2.450.000,00 versati dalla Compagnia assicuratrice del Comune ed € 850.000,00 versati direttamente dal Comune”.
“Non va esclusa, a priori, la possibilità che il Comune di Premana possa essere chiamato, in futuro, a risarcire importi rilevanti tali da mandare in grande sofferenza il bilancio comunale, se non peggio”.
Si rischiano conseguenze per i prossimi 10-15 anni
“Chiaramente – dice ancora il sindaco – si andrà anche a verificare eventuali responsabilità di terzi, che direttamente o indirettamente hanno speculato per ragioni proprie su questa questione, condizionando la capacità di giudizio delle varie amministrazioni che si sono succedute e dilatando così i tempi di decisione. Ribadisco: il Comune di Premana si trova esposto a ripercussioni economiche di una gravità mai vista prima. Non vorrei essere ripetitiva, ma questa situazione potrebbe condizionare le scelte di questa Amministrazione e quelle delle Amministrazioni a venire per i prossimi 10-15 anni visti i tempi di questo tipo di controversie”.
“Per concludere, vorrei cercare di essere ottimista, ed immaginare che tutto andrà per il meglio e che il Comune dovrà finanziare solo spese legali. Voglio anche essere realista, però. Si apre per il Comune una fase di incertezza estrema che apre scenari di inquietudine, non solo per l’Ente in sé, ma anche per le persone che di questo Ente sono state in passato e sono oggi Amministratori. Anche questo è un costo da considerare e neanche dei più facili da gestire visto il tempo che servirà per definire la vicenda; forse qualcuno dovrebbe farsi un profondo esame di coscienza sulle posizioni tenute in passato e, con il senno di poi, chiedersi se valeva veramente la pena arrivare a questo punto”.