“Ai fini della tutela ambientale saranno intensificati i controlli sugli scarichi fognari”
PREMANA – L’impianto di depurazione delle acque reflue di Premana ha subito, sin dalla seconda metà del 2018, una serie di lavori di potenziamento ed adeguamento, necessari all’aumento delle capacità di trattamento da 2.000 a 3.100 Abitanti Equivalenti.
“Tali adeguamenti – spiegano da Lario Reti Holding – si sono resi necessari a causa dell’ingrandirsi del centro abitato, dell’incremento del turismo estivo e della prevista dismissione dell’impianto di Pagnona, i cui reflui confluiranno all’impianto di Premana”.
Nel corso del 2019, però, tali lavori hanno subito diversi ritardi causati principalmente dall’esondazione del Fiume Varrone, che ha causato danni importanti alla struttura.
“Con la seconda metà del 2019 i lavori sono ripresi e hanno già portato al completo rinnovo dei trattamenti primari di grigliatura grossolana, sollevamento e impianto compatto di grigliatura fine e dissabbiatura – proseguono da Lario Reti Holding – Le parti ancora da realizzare prevedono, tra le altre cose, un sistema di monitoraggio in continuo dei reflui per la segnalazione di presenza di acidi e metalli pesanti provenienti dalla zona industriale e conseguente attivazione di un ciclo di abbattimento chimico-fisico degli inquinanti, con gestione separata dei fanghi prodotti”.
Interventi che prevedono anche l’installazione di un sistema di Bio Reattori a Membrana (MBR – già in uso con successo al depuratore di Bellano) che sostituirà l’attuale fase di trattamento biologico a fanghi attivi tradizionale, consentendo il trattamento di una quantità superiore di reflui nello stesso spazio attualmente utilizzato.
“Tali sistemi MBR saranno installati tra maggio ed agosto 2020 e comporteranno a partire dal 12 maggio ed in accordo con le Autorità preposte (Provincia di Lecco e ARPA), il ‘bypass’ parziale dell’impianto. Di conseguenza, i reflui fognari in ingresso al depuratore subiranno un trattamento parziale di grigliatura e dissabbiatura con le nuove sezioni già attivate che, tuttavia, non garantirà l’abbattimento della carica biologica, prima di essere reimmessi nel Fiume Varrone”.
“Per questo motivo – concludono da Lario Reti Holding – a garanzia della qualità delle acque scaricate nel fiume Varrone, incrementeremo i controlli sulla rete fognaria e in particolare presso le utenze produttive, al fine di prevenire eventuali scarichi illeciti o fortemente inquinanti, dei quali non sarà assicurabile il trattamento a causa dei lavori all’impianto”