COSTA MASNAGA – La squadra militante in a2, in difficoltà dopo le due sconfitte consecutive, fa il punto della situazione con il coach Fabrizio Ranieri.
Due sconfitte che per diversi motivi hanno mostrato qualche problema. Quali pensi che siano?
Da Natale in poi si è abbattuta una serie di problemi fisici e malanni vari, e abbiamo perso di forma. Quando non hai benzina nelle gambe arrivi sempre un attimo dopo, o realizzi una situazione con ritardo. Sia con Sanga che con Castelnuovo abbiamo pagato caro in termini di fisicità e intensità. Inoltre, trattandosi di 2 ottime squadre, hanno trovato una grande giornata loro. Sostituire una giocatrice come Carolina in un momento di scarsa forma rende ancora più difficili le cose. Ma siamo tutte persone intelligenti, e in poco tempo ci arriveremo.
L’inserimento di Dina sembra averci dato quella “muscolarità” di cui abbiamo tanto bisogno. Come va con lei?
Dina è una giocatrice molto interna e fisica. Noi dobbiamo abituarci a questa sua caratteristica e sfruttarla al meglio, modificando un po’ il nostro gioco; lei anche dovrà abituarsi il più in fretta possibile al nostro stile di gioco e alle diverse caratteristiche delle compagne. Un compito non facile. Ma… Ora abbiamo un’interna pura e delle ottime tiratrici. Nel trovare equilibrio tra gioco interno e gioco esterno consiste la sfida per esprimere il massimo del potenziale. Non ci sono altre strade. Tutti devono mettere impegno ed energie in per percorrere questa nel modo più funzionale possibile. Senza lamentarsi della fatica che il sentiero in salita comporta. Anche se si hanno dolori e non si è a posto fisicamente. Quando raggiungeremo la meta faremo delle grandi partite.
A Orvieto sarà un’altra partita delicata. All’andata finì sul fil di lana. Quale fu la chiave di quella gara?
La partita con Orvieto all’andata ci si presentò in una situazione simile a questa. Venivamo da una sconfitta bruciante, e le ragazze “nuove” pativano le differenze del nostro sistema di gioco rispetto alle situazioni a cui erano abituate. In settimana gli chiesi di crederci, dicendo che eravamo vicini a raggiungere la fluidità che non sentivano. Ci credemmo per 40′. Ricordo che rientrando in campo nel terzo quarto, sotto di 6 punti, loro realizzarono 4 triple a fila. Chiunque sarebbe morto, noi non ci scomponemmo. E io capii che “c’eravamo”, a prescindere da come sarebbe finita. Vorrei quel segnale, che prendiamo e non molliamo mai la gara, anche quando le avversarie fanno male. Se ritroviamo questa cosa vinciamo.
Fisicamente come stiamo? Riusciremo a poter contare su tutte le nostre forze?
Fisicamente non stiamo bene. Abbiamo vari problemi di infortuni e malattie in primis con Longoni, Maiorano e Mistò: serve tempo. Ma percorreremo il sentiero tracciato con convinzione. Chi sta bene metterà qualcosa in più, chi non sta bene stringerà i denti. Ci diciamo tutti che siamo un bel gruppo. La prova del 9 è in questo momento di grande difficoltà. Pazienza e applicazione nel superare le fatica e difficoltà.
Siamo stati scelti ufficialmente come campo gara per la coppa italia. Responsabilità o un occasione per dare slancio al finale di stagione?
La coppa Italia è bella da conquistare e giocare. Siamo felici di essercela meritata con un bel girone d’andata. Costa la organizza per la seconda volta in tre anni. Lo slancio è a tutta la società, unica in Italia ad avere una struttura e una solidità per organizzare con successo e regolarità eventi così. Merito a Bicio e a tutto l’apparato organizzativo, fatto di gente appassionata e attiva. La squadra avrà in quell’occasione grandi dosi di “adrenalina”, e quella può solo far bene.