Bike Team Mandello protagonista alla Valcavallina SuperBike

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GRUMELLO DEL MONTE – Finalmente, e visti i tempi è proprio il caso di aggiungere incredibilmente, una bella giornata di sole quella che domenica ha accolto ai piedi delle Orobie la “quasi-dozzina” che alla fine risulterà davvero “Sporca” del Bike Team Mandello, Acquati, Crippa, D’Angelo, Dessì, Kossler, Faggi, Fulconis, Manzotti, Rampa, Rusconi, Salice, per partecipare alla nona edizione della Valcavallina SuperBike, prima Marathon della primavera cui partecipano i Mandellesi. Una gara candidata l’anno prossimo ad ospitare i campionati Italiani di specialità e che quest’anno ha fatto le prove generali avendo cominciato ad adeguare le difficoltà del percorso (66km e 2600 metri di dislivello complessivo in ascesa) agli esplosivi “garroni” dei Biker Elite.

Icona del percorso è stata la micidiale salita cementata al colle San Fermo, ben nota agli appassionati di MTB Lombardi, detta del Faeto, quest’anno allungata per l’occasione ad oltre 4 km dai 2 km delle edizioni passate, e che ha presentato una pendenza media del 15%, dunque con lunghi tratti al 20% e oltre. Paragonata con molto più celebri “muri” per stradisti Lombardi, si può dire che la salita al colle San Fermo rappresenti una sorta di sintesi delle difficoltà offerte dal mitico “Muro di Sormano” (1,8km al 17% di media) e l’altrettanto celebre salita del Mortirolo (12,5 km al 10,5% di media ma con ben 9 km oltre l’11% e punte al 18%).

Ma la Valcavallina non è solo salita del Faeto: quando c’è di mezzo il fuoristrada infatti spesso il chilometraggio, il dislivello e le pendenze, non raccontano tutto sulla corsa; il percorso orobico infatti si è presentato duro e rognoso, in alcuni tratti tecnicamente molto impegnativo, e con pochissimi punti in cui rilassare “a turno” i distretti muscolari o “mollare” la concentrazione.

Se, come già detto, alcune salite sono “spaccagambe” , alcune discese a loro volta risultano “spaccabraccia” mentre i “mangia e bevi”, specialmente il lungo saliscendi finale di 10 km prima dell’ultima picchiata al traguardo, risultano nervosi e addirittura, per brevi tratti, pure non pedalabili! Quest’anno poi, come se non bastasse, le pessime condizioni meteo dei giorni antecedenti la gara hanno aggiunto una difficoltà in più: il fango, che nel tratto soprastante la partenza ha praticamente “inchiodato” le ruote raddoppiando il peso delle bike, ed obbligando quasi tutti, compresi anche molti degli Elite alcuni dei quali, lo ricordo, sono Atleti della Nazionale Italiana, a scendere e spingere i mezzi a mano.

In poche parole una corsa dura e massacrante che ha messo alla prova, oltre ai muscoli, soprattutto le “motivazioni in corso d’opera” dei partecipanti. Per il Mandello, registrata la pausa di Salice, incappato ieri in una giornata tecnicamente storta, sugli scudi è andato uno dei “vecchietti” del gruppo, Acquati, che ha concluso la prova primo dei Mandellesi in 5h 16’ e 23esimo di categoria. Bravo Giorgio e naturalmente anche gli altri perché partecipare, ieri, era sì aperto e possibile a tutti, ma nella realtà dei fatti davvero non per tutti!

CLASSIFICA FINALE