LECCO – Il dopogara di Lecco-Ciliverghe è un ottimo spaccato di quella che attualmente è la situazione della Calcio Lecco. Da una parte i tifosi hanno sostenuto la squadra per tutta la gara e l’hanno calorosamente applaudita alla sua uscita dal campo, mentre dall’altra, subito dopo la partita, si sono registrate tensioni in via Don Pozzi perché i sostenitori blucelesti avrebbero voluto un faccia a faccia con la dirigenza.
Con la sede blindata dalla polizia le interviste sono state rimandate di parecchi minuti e, poi, si sono svolte al buio perché la corrente allo stadio è ancora staccata. Mister Stefano Cuoghi si è mostrato orgoglioso di quanto fatto dai suoi ragazzi, l’assessore Corrado Valsecchi, invece, ha voluto parlare a nome dell’amministrazione comunale e ha invitato i tifosi alla calma, mentre l’amministratore unico Sandro Meregalli si è palesato solo tramite una telefonata in cui tra urla e pianti se l’è presa con la stampa, chiamando “infami” i giornalisti che hanno pubblicato il comunicato con cui il sabato sera chiedeva la sospensione della gara. Un caos totale insomma.
Il primo a prendere parola è mister Stefano Cuoghi che non cela la sua gioia: “Questi ragazzi hanno fatto solo un allenamento e mezzo con me, quindi la prestazione è solo merito loro. Al pari dei ragazzi il mio elogio va ai tifosi che ci hanno sostenuto ogni momento”.
“Ora mi hanno dimostrato di essere bravi – continua il tecnico – ed è un bel problema perché adesso avranno un allenatore che pretenderà molto. Domani ho concesso un giorno di riposo, ma da martedì riprendiamo gli allenamenti per preparare la trasferta a Drò di giovedì, so che tanti di loro vanno a scuola e chiedo che facciano il sacrificio di studiare a mezzanotte per lavorare qui, questa è una grane opportunità per loro, sarà faticoso, ma anche io ho fatto il calciatore pur studiando, volere è potere”.
A prender parola, poi, è l’assessore Corrado Valsecchi: “Oggi in tanti ci siamo spellati le mani per applaudire questi ragazzi, ma ora siamo qui al buio e vedere la Calcio Lecco in queste condizioni fa molto male, non merita di essere caduta così in basso. La speranza è che settimana prossima qualcosa possa cambiare, capisco che un momento simile possa sfociare in tensione, ma bisogna imparare a gestire gli eccessi. Nonostante la comprensibile rabbia, non bisogna arrivare alla violenza perché è inutile e fa solo danno tenendo lontano possibili persone interessate al Lecco”.
Finita la conferenza stampa, l’amministratore unico Sandro Meregalli ha deciso di telefonare e parlare in viva voce a tutti i giornalisti: “Ero a Lecco, ma la digos all’una e mezza mi ha consigliato di andare via anche se io volevo restare”.
Meregalli, poi, scoppia a piangere e inizia a urlare insulti alla stampa, chiama “infami” i giornalisti per aver, a suo dire, mal interpretato il comunicato da lui inviato la sera prima della partita. Il suo tono è concitato e le sue parole, unite agli urli e ai singhiozzi, iniziano ad essere incomprensibili. L’amministratore unico, infine, invitato alla calma, chiude la telefonata ringraziando mister Cuoghi per quanto fatto.
Ora si pensa alla trasferta di giovedì prossimo, sempre in attesa della sentenza del Tribunale sul fallimento della società.