Caos Calcio Lecco: De Paola lascia, Delpiano torna e Riboldi si scusa coi tifosi

Tempo di lettura: 5 minuti
L’arrivo di Mister Delpiano a Valmadrera per l’allenamento pomeridiano

 

LECCO – In via don Pozzi regna il caos. A quarantotto ore dalla conferenza stampa di presentazione il tecnico Luciano De Paola lascia (o meglio non accetta) l’incarico e sulla panchina (almeno per il momento) torna Alessio Delpiano, esonerato lo scorso lunedì e chiamato in fretta e furia a guidare l’allenamento del venerdì pomeriggio. Il direttore generale Emanuele Riboldi ammette lo stato di confusione in cui versa la società e in un’intervista a cuore aperto chiede scusa a tutti i tifosi.

La notizia del nuovo cambio in panchina trapela intorno a mezzogiorno, secondo indiscrezioni mister De Paola non avrebbe trovato la giusta serenità per poter firmare l’accordo che lo qualifica come successore di Delpiano e, così, avrebbe deciso di gettare la spugna. La prima reazione da parte della società si limita all’annuncio di un alquanto sospetto silenzio stampa, ma nel giro di poche ore arriva l’ufficialità: “La Calcio Lecco 1912 comunica di aver appreso nella mattinata odierna la volontà del Sig. Luciano De Paola di non accordarsi con la società. La guida tecnica della prima squadra viene affidata al Sig. Alessio Delpiano che oggi condurrà la seduta di allenamento”.

Nessun saluto ufficiale da parte di De Paola e alle 14:30 al campo sportivo di Valmadrera compare Delpiano pronto a riprendere in mano le redini della squadra. Il Lecco domenica ospiterà il Caravaggio e il tempo per preparare la partita stringe, ma il tecnico piemontese concede lo stesso una breve intervista spiegando le ragioni del suo ritorno.

“Riprendo questa avventura con grande entusiasmo – confessa l’allenatore – perché sono felice ed orgoglioso di poter tornare ad allenare il mio Lecco, cosa che non mi era stata più permesso. Riprendo con ancora più voglia di prima se possibile”.

Il rapporto tra la società bluceleste e mister Delpiano si era concluso solo qualche giorno fa, quindi viene spontaneo chiedersi se il fatto che sia stato chiamato dipenda solo da comodità di contratto e poco tempo a disposizione per cercare qualche altro allenatore oppure se sia stata una scelta ben ragionata.

I ragazzi in campo

 

“Si vive di risultati – spiega Delpiano – questo lo so bene perché l’ho vissuto sulla mia pelle, per questo non voglio pensare ad altro se non ad allenare con grande impegno e determinazione. Spero che i ragazzi non siano troppo scossi da questa vicenda che sicuramente non gli ha fatto bene, ma quello che voglio è avere una squadra che domenica dimostri il proprio valore. Ogni partita è difficile e quello che conta è mettersi sotto, prima di tutto la squadra deve ritrovare serenità. Dobbiamo renderci conto che il nemico è all’esterno non dentro di noi, smetterla di concentrarci sulle nostre problematiche e pensare più agli avversari che dobbiamo affrontare”.

Non è dato sapere quale sia ora il rapporto tra Delpiano e il presidente Paolo Leonardo Di Nunno: “Con il presidente non ci ho parlato, mi ha chiamato Gizzarelli (il direttore sportivo Ndr) che mi ha chiesto di venire ad allenare oggi e questo ho fatto, poi vedremo stasera e domani. Sinceramente non mi sarei aspettato la chiamata, credevo sarebbero andati su un altro allenatore, forse la tempistica non lo ha permesso, ma non mi interessa i ragionamenti che sono stati fatti, quello che per me conta è essere qui oggi ad allenare i ragazzi, che dopo l’esonero sono stati molto carini e mi hanno fatto sentire la loro vicinanza ,lo farò con grande impegno come ho sempre fatto e vedremo quel che sarà il futuro. Speriamo che ora ognuno faccia il suo e lasci in pace il compagno di banco”.

A prender parola, poi, è il direttore generale Emanuele Riboldi che appare visibilmente scosso e imbarazzato per l’accaduto e ci tiene a porgere le proprie scuse a tutti i tifosi.

“De Paola non se l’è sentita di andare avanti – racconta il dg – lo ha comunicato al direttore sportivo (Erminio Gizzarelli, non presente al campo sportivo per impegni personali Ndr), io sono stato chiamato dai giornalisti che chiedevano delucidazioni e subito dopo da Gizzarelli che mi ha riferito quanto successo. Ho parlato con De Paola, le sue motivazioni le tengo per me, nel caso sarà lui a parlare se e quando vorrà, faccio tesoro delle sue parole anche per una mia crescita personale. A nome della società non posso far altro che chiedere scusa ai tifosi per tutto quello che sta succedendo perché ci stanno ridendo tutti dietro. Questa situazione è figlia della confusione che c’è da inizio anno, non è una cosa nuova ed è sotto gli occhi di tutti. C’è chi ha provato a tenere botta come Alessio (Delpiano Ndr) e poi l’ha pagata e chi come De Paola ha preferito tirarsi da parte ancor prima di cominciare”.

‘Confusione’ è la parola adatta per descrivere la situazione in cui si trova ora la Calcio Lecco, ma tutta questa confusione da cosa deriva? Il dg Riboldi parla chiaramente di “note interferenze dall’esterno”, ma non se la sente di dare un nome e un cognome a queste interferenze anche se ormai è un segreto di Pulcinella il fatto che quando si parla di “interferenze dall’esterno” ci si riferisca all’ex patron Daniele Bizzozero, ancora molto attento alle vicende di quella che fu la sua squadra e da anni co-protagonsita con Di Nunno di un turbolento rapporto di amicizia.

“La confusione arriva da interferenze esterne – commenta il dg – lo sanno tutti, De Paola mi ha raccontato le motivazioni della sua decisione, ma, ripeto, non sono io a doverle rendere pubbliche, se vorrà sarà lui a farlo. Non spetta a me fare nomi e cognomi, io dico solo che è dall’inizio dell’anno c’è una grande confusione attorno alla società e alle scelte che vengono fatte e questo non fa lavorare serenamente le persone. Pesano su tutto, dal pensiero del Presidente, al mio, dal comportamento di un allenatore a quello dei giocatori…ora dobbiamo ristabilire l’ordine delle cose, è l’unica cosa da fare. La soluzione è quella di continuare ad andare avanti, portando avanti quello che sono le proprie convinzioni e il proprio lavoro, senza mollare di mezzo centimetro, mettendoci sempre la faccia sperando che arrivino i tre punti, dato che siamo ovviamente legati ai risultati. Dobbiamo proteggere la squadra e chi lavora come meglio possibile e ritrovare la nostra unità facendo vedere che andiamo tutti insieme nella stessa direzione per il bene della società”.

Il nuovo repentino cambio in panchina e, specialmente, la modalità con cui è stato condotto, ha sollevato il malumore dei tifosi che sui social hanno fatto partire una pioggia di critiche verso la società e ora, forse, solo una vittoria potrebbe ridurre la (comprensibile) rabbia dei sostenitori blucelesti.