Luca Del Pero e Giorgio Venini in finale tra i migliori
Ottimo piazzamento per Del Pero che chiude 19° e 4° tra gli azzurri
ISOLA DI FAIAL – Uno scenario di quelli che ti tolgono il fiato e non poteva essere
altrimenti visto che si trattava dell’atto finale del “Golden Trail Championchip 2020”,
manifestazione riservata a pochi intimi, come in tutte le vere finali che si rispettino c’erano i migliori.
Quattro tappe da percorrere, premi riservati ai vincitori di ogni singola tappa, della
classifica finale, del migliore scalatore e del miglior discesista nonché anche del miglior velocista, 100.000 euro sono stati distribuiti nelle quattro giornate di gare. Non è stata sicuramente una scampagnata: venti impetuosi, nebbia, violenti nubifragi, fango, sentieri trasformati in ruscelli, tratti di foresta che ti impedivano quasi di proseguire, panorami mozzafiato anche se i concorrenti poco tempo hanno avuto per fermarsi ad ammirarne le bellezze delle Azzorre e precisamente dell’Isola di Faial.
Partecipazione aperta ai migliori, 200 atleti e 32 nazioni rappresentate, 113 km con 6050 metri di dislivello. Per un grande spettacolo ci vogliono grandi attori e così, per poter partecipare all’atto finale, gli organizzatori hanno ben pensato di invitare chi avesse vinto tappe del circuito internazionale delle GTS, o chi si era ben classificato nelle stesse. Atleti
preparati pronti a sfidarsi in questo campionato del mondo, ma alla fine anche tra i
196 partenti ci sono state delle rinunce nelle varie tappe e all’arrivo delle quattro tappe si sono presentati in 162 (118 uomini e 44 donne). Due lecchesi in gara Luca Del Pero e Giorgio Venini.
Prologo e prima tappa
Nel prologo sono 3,5 km da percorrere con 116m di dislivello positivo e 109 negativo,
classifica per il miglior scalatore, discesista e velocista su brevi tratti cronometrati. Miglior crono finale per l’elvetico Hadorn Joeh in 13’56”8, i nostri al 32° posto Luca
Del Pero (Team Scarpa) 16’37”2, al 109° Giorgio Venini (Osa Valmadrera) 20’58”0.
La prima tappa (23,9km +1.117 m / -1.138 m) parla francese con Frederic Tranchand che chiude in 1h53’16”. Migliora Luca Del Pero che si piazza al 20° posto in 2h07’51”, per Giorgio Venini il 161° posto con 3h35’23”.
Le altre tre tappe
Seconda tappa (24,5km +1.159 m / -1.137 m) al polacco Przedwojewsk Bart che arriva in 1h56’03”, cresce ancora il nostro Luca Del Pero che con 2h04’16” si piazza al 16° posto, al 150° posto Giorgio Venini in 3h17’14”. Nella terza tappa (30,9km +1.453 m / -1.453 m) si ripete il polacco del Team Salomon e vince in 2h34’49”. I nostri al 15° posto con Luca Del Pero in 2h48’40” e al 133° Giorgio Venini in 4h16’28”. Quarta e ultima tappa (34km +1.488 m / -1.524 m) al Team Hoka One One con Jim Walmsley per gli Usa, 2h43’43” il suo tempo. Luca Del pero è 35° posto con 3h17’50”, mentre Giorgio Venini conclude al 128° posto in 4h42’33”.
Il comasco Francesco Puppi nella top ten
Con 9h10’10” non si lascia sfuggire la vittoria finale Przedwojewsk Bart atleta
polacco del Team Salomon, seguito al secondo posto dall’americano Jim Walmsley
del Hoka One One con 9h17’18”, a completare il podio il francese del NVII, Frederic
Tranchand in 9h26’32”. Miglior azzurro il comasco Francesco Puppi, già vice
campione mondiale di lunghe distanze di corsa in montagna, per lui il 7° posto con
9’44”7 per la Nike Trail. Quarto tra gli azzurri in gara il nostro Luca Del Pero che con
la divisa del Team Scarpa ottiene il 19° posto in 10h18’39”, conclude al 131° posto
Giorgio Venini dell’Osa Valmadrera col tempo di 15h51’40”.
Luca Del Pero
“In una stagione agonistica come quella che si sta per concludere, alla proposta che mi è arrivata dal mio team manager, Marco De Gasperi, di partecipare al più grande evento di corsa in montagna al mondo del 2020, mi sono brillati gli occhi di gioia. Ho accettato subito senza pensarci, la proposta mi è arrivata a un solo mese dall’inizio della manifestazione e vista la situazione in cui ci trovavamo, ho impiegato un po’ a metabolizzare. La preparazione è stata un po’ sommaria, un po’ come l’alunno che si mette a studiare forsennatamente il giorno prima della verifica. Ho realizzato il tutto solo dopo un lungo viaggio tra scali interminabili, quando finalmente siamo atterrati a Horta, piccola cittadina delle Azzorre, delle perle verdi incastonate nell’Oceano Atlantico. Da subito si è respirata un’aria internazionale, un clima molto disteso, amichevole e di grande rispetto. Ho avuto il piacere di conoscere tanti atleti che prima vedevo solo sui social e che conoscevo solo di fama”.
“Il primo giorno di gare, è stata una vera e propria avventura, il livello era altissimo e nessuno di noi si aspettava di correre in un contesto simile e con certe condizioni meteo, pioggia, vento fortissimo, umidità, fango, tra foreste, vulcani, spiagge e labirinti di cespugli, una location davvero molto selvaggia – continua Del Pero -. È stata un’esperienza bellissima ed inusuale, una vera e propria avventura e spero che in futuro vengano proposti altri format simili. Un grande ringraziamento oltre al Team Scarpa che mi ha supportato in questa occasione, sicuramente va anche al gruppo Falchi, la mia società attuale e al nostro sponsor unico la Kapriol della famiglia Morganti”.
Giorgio Venini
“Ho deciso di iscrivermi a questa lotteria che dava la possibilità di partecipare a questa competizione a fianco ad atleti di fama mondiale, ma mai avrei pensato di essere scelto. Alla fine mi sono trovato sulla linea di partenza. Ho deciso di partecipare perché mi avevano assicurato che la gara si sarebbe svolta con delle misure anti Covid per poter correre in sicurezza, siamo arrivati alle Azzorre con i tamponi fatti e ogni tre quattro giorni ci venivano rifatti. Sapevo che sarebbe stata una bellissima esperienza da vivere ma è stata ancora meglio di quanto immaginavo. Quattro tappe con terreni inusuali che non si trovano dalle nostre parti, fango, foreste, una tempesta tropicale sulla cima del vulcano che ha reso la gara molto spettacolare. Una bellissima esperienza: arrivare al traguardo dopo 4 giorni e con 120km e quasi 7000m di dislivello è stato molto gratificante, un’esperienza che anche nel mondo del running difficilmente si prova e sicuramente non dimenticherò in tutta la mia vita. Un ringraziamento a mia mamma e a mio papà, anche lui runner, con cui mi alleno e tutti i miei amici che mi hanno seguito nel live della gara”.