La storica gara giunge alla sua XXIX edizione
Le iscrizioni sono aperte fino al 27 luglio
PREMANA – I 12 alpeggi di Premana nell’alta Valvarrone si apriranno di nuovo all’accoglienza delle centinaia di runner in arrivo dall’Italia e dal mondo per correre sul percorso del Giir di Mont il 29 e il 30 luglio prossimi. La storica gara che giunge quest’anno alla sua XXIX edizione è da sempre nel cuore di chi corre in montagna per la caratteristica unica di rendere ogni atleta protagonista, grazie all’ospitalità e partecipazione di tutta la comunità premanese e del folto pubblico che accorre per tifare, incitare e trasformare l’esperienza della corsa in montagna in un evento indimenticabile per tutti i partecipanti.
Qui la bellezza dei panorami e la passione per la corsa in montagna si fondono alle tradizioni del territorio, l’attenzione e la cura per i propri luoghi si arricchiscono del valore aggiunto dell’orgoglio di chi qui abita da sempre e di chi ha scelto di viverci per portare nuova linfa e nuove prospettive. Su poco più di duemila abitanti sono oltre 500 i volontari che animano e rendono possibile questa competizione (il comitato organizzatore ha una età media di 27 anni!), trasformandola in una festa della disciplina del mountain running internazionale che si ripete ogni anno con fervore collettivo e con l’ospitalità vissuta e sentita ad ogni passo. Ogni sentiero viene curato meticolosamente, ogni baita aperta, i selciati di ingresso agli alpeggi vengono decorati a festa, i ristori vengono abbondantemente allestiti, e solamente al “Giir” accade che grandi e bambini, abitanti locali e migliaia turisti si accalchino lungo tutto il tracciato di 32 km ad attendere e circondare di entusiasmo ogni singolo partecipante chiamandolo per nome.
Il Giir di Mont si svolge su un tracciato di 32 chilometri, 2400 metri di dislivello positivo con tre ardue salite seguite da altrettante discese tecniche e impegnative, con il punto più alto della gara alla Bocchetta di Larecc a 2063m di quota, con quasi 950m di dislivello in poco meno di 6 km. Il Giir di Mont 18 km, versione ridotta con 1100m di dislivello positivo, elimina due delle tre faticose salite, mantenendo la stessa partenza e lo stesso arrivo della gara big.
Su entrambi i percorsi quest’anno sarà possibile stabilire nuovi record. L’anno scorso infatti è stato cambiato ufficialmente un tratto del circuito rispetto a quello storico a causa degli impattanti eventi alluvionali del 2019 che hanno obbligato a rivedere il percorso per aggirare un tratto non più percorribile. E da battere saranno dunque i tempi del 2022 che hanno visto l’eritreo Petro Mamu chiuderlo per la prima volta in 3h11’29” e la cuneese Elisa Desco in 4h00’57”.
L’ormai consolidato programma, vedrà lo svolgersi di entrambe le gare principali nella stessa giornata di domenica 30 luglio, con partenza molto ravvicinata: la 32 km vedrà gli atleti di tutte le categorie maschile e femminile sulla linea di partenza alle 7.45 e solo quindici minuti dopo alle 8.00 sarà il momento della 18 km.
La giornata di sabato 29 luglio sarà dedicata agli atleti in erba con il Giir di Mont Young, che dalle 15 vedrà un centinaio di bambini e ragazzi, suddivisi per fascia di età, assaporare l’esperienza della gara. Le competizioni giovanili si chiuderanno con i piccolissimi atleti nati nel 2014 e successivi, che daranno spettacolo nella piazza della chiesa di Premana, per poi cominciare con la Serata di Gala “Aspettando il Giir di Mont”. Si partirà con la presentazione ufficiale dei top runners della XXIX edizione, che poi premieranno sul palco i giovani protagonisti delle competizioni pomeridiane. A seguire ci aspetta un viaggio nell’evoluzione della corsa in montagna, affrontando diversi aspetti della crescita di questo movimento. Attraverso le voci di Mattia Gianola e Cristian Minoggio, conosceremo i segreti del neonato Dinamo Running Team, primo, e per il momento unico, team professionistico italiano di trail running. Dopodiché la scena passerà al commentatore sportivo di Eurosport Silvano Gadin, che racconterà invece la parte più emozionale di questo e degli altri sport di fatica, con uno sguardo dall’interno sullo sviluppo televisivo che i grandi circuiti internazionali di trail running stanno vivendo.
Le iscrizioni al “Giir di Mont” sono ancora aperte fino al 27 luglio mentre cresce l’attesa per la start list dei protagonisti, con le ultime conferme di nomi importanti attese in questi ultimi giorni.
La storia, gli alpeggi
La prima edizione del Giir di Mont risale addirittura al 1961, agli albori della specialità. Dopo alcune edizioni intervallate da anni di stop, l’evento si svolge con cadenza annuale dal 1999 (due edizioni sono mancanti nella cronologia della gara a causa della pandemia mondiale dovuta al Covid). Nata come sfida su un percorso che unisse i 13 alpeggi del territorio premanese, il suo nome significa appunto “il giro degli alpeggi” (i “mont”), piccoli villaggi tra i pascoli di quota adibiti anticamente alla monticazione del bestiame. Oggi sono i posti prediletti per le vacanze dalle famiglie del luogo per le quali il senso di appartenenza alla comunità del proprio alpeggio è ancora molto forte. I “mont” sono altresì meta di escursioni e trekking talvolta molto impegnativi.
Seguendo i 32 Km del tracciato, si incontra per prima l’Alpe Chiarino (1560 mt) che dalle pendici del “Pizzo d’Alben” si affaccia con un panorama stupendo che dalla Valvarrone si spinge fino alle Alpi della vicina Svizzera; Barconcelli (1415 mt) è l’alpeggio più popolato e in cui non si è mai abbandonata la pratica della monticazione degli animali; I Forni di Sopra e i Forni di Sotto (1200 mt) a monte della strada che porta ai pascoli dell’Alpe Varrone, insieme con l’Alpe Casarsa (1180 mt), subito di fronte, sono fra i due alpeggi più conosciuti e frequentati sia nelle stagioni estive che invernali; l’Alpe Vegessa (1190 mt) è l’alpeggio più recente, è caratterizzato dagli ampi spazi verdi attorno alle singole abitazioni e ospita un punto di ristoro per i viandanti; l’Alpe Fraina (1395 mt) circondata dai Monti Colombana (2388 m), la Cima Fraina (2286 mt) e il Pizzo Cassera (2323 mt) che chiudono la valle; l’Alpe Caprecolo (1360 mt), raggiungibile attraverso un sentiero in impennata verso i pascoli, è adagiato su un poggio assolato ai piedi di una parete rocciosa, i “Sas de Granóon”, alla quale fa da sfondo la cima del Monte Rotondo (2496 m); l’Alpe Rasga (1090 mt) riposa sul letto della Val Fraina fiancheggiata da uno scrosciante torrente in cui rinfrescarsi in estate; l’Alpe Premaniga (1400 mt) è posta ai piedi del Pizzo Alto (2512 m) ed è meta di parecchi escursionisti in tutte le stagioni, dato il piacevole sentiero completamente esposto a sud e molto soleggiato; l’Alpe Solino (1600 mt), il “Balcon della valle” gode di una vista stupenda sulle principali cime della zona, su tutte il Pizzo Tre Signori e il massiccio delle Grigne, oltre che regalare uno scorcio del Lago di Lugano; l’Alpe Piancalda (1480 mt), geograficamente sopra Premana, è raggiungibile da ben 3 punti, dal paese, dall’alpe Premaniga e dall’alpe Deleguaggio; l’Alpe Deleguaggio (1690 mt) è il più alto degli alpeggi premanesi, ricco di acqua che scende dai due bellissimi lago di Sopra e Lago di Sotto, incastonati tra la costa del Pizzo Alto e quella del Monte Legnone, è l’ambiente di alta montagna per eccellenza.
Con il Giir di Mont si viaggia nella cultura e tradizione premanese, che nasce con gli alpeggi e con la dura vita di agricoltura e allevamento in montagna. Al giorno d’oggi tutto questo viene ricordato attraverso i “past”. Una tradizione centenaria, un convito al quale anticamente partecipavano tutti gli alpigiani di un determinato alpeggio e che coincideva con la conclusione del periodo della monticazione. La loro funzione era quella di ravvivare la cordialità nell’ambito del gruppo e appianare eventuali controversie. La tradizione rimane ancora oggi, anche se con forme e finalità diverse: paesani e ospiti riuniti insieme in un momento di allegria continua fino a tarda sera, animata dai canti tipici della tradizione. Il piatto tipico è la “minèstre dól past”, composta da riso cucinato nel brodo di carne e insaporito con verdure. La convivialità dell’esperienza è dettata dal porzionamento, ogni “part” è un menù per quattro persone che comprende minestra di riso, bollito di manzo, contorno di verdure e in alcuni alpeggi la frittura di trippa.
Un territorio, quello della Valsassina e della Valvarrone, tutto da scoprire, che stupisce ogni volta per la volontà condivisa di trasmettere la bellezza e le emozioni intense che questi luoghi regalano. Che sorprende per l’orgoglio con il quale i premanesi portano avanti la propria cultura e tradizione, organizzando eventi di grande portata come il Giir di Mont e “Premana rivive l’antico”, adottando uno storytelling ricco dei valori della montagna, fatto di sport, tradizione e, soprattutto, passione.