(S)punti di vista. Alla scoperta dello Svasso: “cittadino” dei nostri laghi e dei nostri fiumi

Tempo di lettura: 5 minuti
svasso maggiore PX

RUBRICA – Carissimi lettori bentrovati! Eccoci al nostro secondo appuntamento!
Oggi, insieme all’ornitologa mandellese Gaia Bazzi, scopriremo la bellezza di un uccello che vive e nidifica nell’Adda e nei laghi del nostro territorio, lo Svasso Maggiore, poichè proprio in questi giorni si schiuderanno le uova e potremo ammirarne i piccoli pulcini.

ornitologa
Gaia Bazzi, ornitologa

Buongiorno Gaia, come si classifica lo Svasso Maggiore?
Lo Svasso Maggiore è un uccello, il suo nome scientifico è podiceps cristatus; anche se lo si vede insieme a folaghe, cigni e germani non bisogna confondersi: recenti indagini sul dna hanno evidenziato che i suoi parenti più prossimi sono, in realtà, i fenicotteri. 

Quali sono le caratteristiche fisiche di questo animale?
Lo svasso è un uccello acquatico dal piumaggio marrone sulle parti superiori, bianco ai lati della testa, sul collo e sul ventre; nel periodo riproduttivo (primavera estate) compaiono ciuffi ornamentali sulla testa, neri e rossicci che si irrigidiscono in caso di pericolo; ha collo lungo e becco lungo e sottile; nel periodo riproduttivo vive in coppia ed entrambi i membri della coppia si occupano della prole; durante il periodo invernale quando arrivano anche individui provenienti dal nord Europa, è meno appariscente ed è più facile vederlo in gruppo. Gli svassi maggiori hanno una lunghezza che varia da 46 a  51 cm e hanno un’apertura alare di circa 59–73 cm e hanno un peso che oscilla tra gli 800 e i 1400 grammi.

Cosa significa che lo svasso è un uccello fortemente acquatico?
Significa che non esce quasi mai dall’acqua infatti è praticamente impossibile vederlo sulla riva; è un mediocre volatore ma un ottimo tuffatore e nuotatore: per catturare i pesci nuota sott’acqua rimanendo immerso per oltre un minuto e spostandosi per tratti anche di 80-100 metri. Gli svassi dormono in acqua nella caratteristica posizione con la testa sotto un’ala.

svasso maggiore PX

In questo periodo hanno già nidificato?
Sì, lo svasso depone le uova intorno a febbraio; costruisce un nido galleggiante in prossimità delle rive ancorandolo alla vegetazione acquatica; sceglie luoghi protetti come i canneti che da noi sono sempre più rari; la distruzione del loro habitat naturale mette a rischio la nidificazione e la riproduzione; quest’anno poi c’è un ulteriore problema, essendo il livello dell’acqua molto basso gli svassi stanno nidificando in luoghi improbabili e se arriverà la pioggia molti nidi verranno distrutti dall’innalzamento dell’acqua.
In genere lo svasso depone due, tre o quattro uova; i pulcini hanno testa e collo sono a strisce bianche e nere, senza ciuffi e pennacchi. Sanno nuotare ma solo dopo circa 10 settimane riescono a volare. Seguono i genitori che cacciano per loro e quando sono stanchi vengono portati sulla schiena. I pulcini possono essere vittime di predatori quali, nella nostra zona, nibbio, gabbiani reali e pesce siluro.

Facciamo un passo indietro e parliamo del corteggiamento
Certo! Una delle caratteristiche più spettacolari dello svasso è il corteggiamento che avviene attraverso una vera e propria danza ritualizzata con movimenti uguali o speculari e prevede persino uno scambio di doni che generalmente sono piante acquatiche. Gli svassi maschio e femmina sono indistinguibili poichè hanno le medesime caratteristiche e colorazioni.

svasso maggiore PX

Altre particolarità?
Lo svasso si nutre di piccoli pesci e ha l’abitudine di ingerire le sue stesse piume perchè nello stomaco si trasformano in una massa molle che li aiuta a rigurgitare le spine dei pesci.

Lo svasso è un animale protetto?
Sì, lo svasso è protetto e non può essere cacciato; fino agli anni ‘80 era una specie rara ma grazie alla protezione gli esemplari sono molto aumentati e ora, da noi, la popolazione si è stabilizzata.

Anche se abbiamo salutato Gaia, cari lettori, le nostre scoperte sullo svasso non sono finite: lo sapevate, ad esempio, che questo uccello è stato oggetto di protezione nel 1800 da parte della “Royal Society for the Protection of Birds” britannica perchè le sue penne venivano utilizzate dall’industria della moda come ornamenti per cappelli o decorazione di colletti attraverso un tipo di lavorazione che le rendeva simili a pelliccia?

E sapevate che lo svasso, nei secoli, ha trovato posto persino nelle pagine di libri importanti?
L’imperatore Federico II (siamo a cavallo fra il 1100 e il 1200), grande cacciatore, nel suo “De arte venandi com avibus”, dopo aver affermato che l’arte della falcomeria è “subordinata alla scienza naturale poichè fa conoscere le nature degli uccelli” descrive gli svassi come uccelli che “… hanno piume sollevate sopra il capo, a destra e a sinistra, e, oltre a ciò, piume pendenti da un lato e dall’altro della gola verso il collo …” (I 133), che “di notte escono e volano” per procurarsi il cibo (I 18) e che fuggono “immergendosi interamente sott’acqua” (I 284) .

Nel 1857 gli svassi compaiono in una pubblicazione davvero particolare, “L’istitutore, giornale pedagogico per le scuole infantili, elementari, reali e tecniche e per le famiglie” edito a “Venezia nell’i.r. privilegiato stabilimento nazionale di G. ANTONELLI” ove, alla pagina 268, si trova citato il “Catalogo degli animali selvatici finora osservati in Lombardia del prof. Vincenzo dott. Masserotti” che descrive le famiglie di uccelli tuffatori fra le quali quella degli svassi suddivisi in “svasso comune, svasso rosso, sbatto forestiero, svasso piccolo e tuffetto o tuffolino”.

Nei primi del ‘900 lo svasso maggiore compare in tutta la sua eleganza in una stampa in “Svenska fåglar, efter naturen och på sten ritade” magnifica raccolta di stampe antiche di uccelli svedesi basate sui disegni dei fratelli von Wright.
E, dal momento che lo svasso è un eccellente tuffatore, vorrei concludere con una nota tratta dalla mitologia finnica ove l’uccello tuffatore rappresenta l’incarnazione del diavolo al quale il dio creatore chiede di immergersi per portare in superficie dal fondo delle acque della terra con la quale plasmare la Terra; il diavolo- uccello tuffatore esegue l’ordine ma tiene per sè un pò di terra con la quale crea I mali del mondo.


 

ARTICOLI PRECEDENTI

15 Aprile – (S)punti di vista. Quaresima e digiuno, ecco cosa successe a Lecco nel 1893

14 Aprile – (S)punti di Vista: ogni venerdì la nuova rubrica curata da Giovanna Samà