(S)Punti di Vista. Quando il mondo cattolico proibì di andare a votare

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Correva l’anno 1900, ed era il mese di Maggio

Ai quei tempi vigeva il “non expedit” pronunciato nel 1886 dal Sant’Uffizio durante il pontificato di Leone XIII

RUBRICA – Carissimi lettori, bentrovati! Dal momento che siamo freschi di elezioni quest’oggi desidero raccontare cosa accadde nel mese di maggio del 1900 in piena campagna elettorale; il 3 giugno di quell’anno gli elettori politici furono chiamati a votare “per I deputati della Camera parlamentare”; durante la campagna elettorale vi fu l’appello del mondo cattolico a non votare, in linea col dettato  della Santa Sede.

L’episodio evidenzia due annose questioni: quella dell’ “ingerenza” della Chiesa nella politica italiana (con indicazione di voto ma non solo) e quella, più trasversale, dell’invito all’astensione (l’ultima recente tornata elettorale ha evidenziato un numero elevatissimo di persone che non si sono recate alle urne).

Ebbene ai quei tempi vigeva il “non expedit” pronunciato nel 1886 dal Sant’Uffizio durante il pontificato di Leone XIII espresso con la formula “non expedit prohibitionem importat”.

Il settimanale cattolico lecchese “Il Resegone” dedicò ampio spazio alla questione con un articolo vibrante dal titolo “E’ proibito assolutamente andare alle urne” che metteva in guardia gli elettori cattolici ricordando loro che “non expedit vuol dire è proibito assolutamente l’andare alle urne politiche; e chi dei cattolici va a votare pei deputati, commette una grave disobbedienza al Papa”; non pago, il giornalista proseguiva così: “Vadano pur sù I socialisti e I framassoni, quelli che si troveranno castigati e pentiti saranno appunto I liberali, I quali, a furia di seminar zizzania, si son scavati da sè la fossa” e concludeva con un auspicio “Oh se tutti si astenessero dal votare il 3 giugno p.v.!Cosa vedreste? Vedreste il governo che, spaventato, atterrito, si rivolgerebbe subito al Papa col grido straziante: salva nos perimus (salvaci perchè periamo) , e l’Italia, rappacificata col Papa, risorgerebbe a novella vita”.

Anche quattro anni più tardi (siamo nell’ottobre del 1904) I cattolici lecchesi si attivarono sul fronte astensionista attraverso manifesti che recavano la scritta “Cattolici, non andate a votare perchè il Papa lo ha proibito” e l’invito a “diffonderli ovunque”. Giovanna Samà

Giovanna Samà


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