Buttiglione: “siamo l’alternativa alla sinistra e alla destra populista”

Tempo di lettura: 3 minuti

LECCO – “Noi siamo come De Gasperi, che era un’alternativa alla sinistra e che aveva un confine chiaro a destra, contro i fascisti e i populisti”. Con queste parole l’onorevole Rocco Buttiglione, presente nel pomeriggio di domenica presso il gazebo elettorale dell’Udc, sintetizza il ruolo del suo partito a pochi giorni dalle elezioni e il perché del sostegno a Monti per le politiche e ad Albertini in Regione. Abbiamo scambiato con l’onorevole qualche parola, nel tentativo di tratteggiare le sue posizioni e quelle dell’Unione di Centro, schieramento che, come si sa, è parte della coalizione guidata dal premier Monti.

“Silvio Berlusconi – afferma Buttiglione – da tempo dice che vorrebbe unire tutti i moderati ma è evidente come manchi da parte sua un chiaro confine a destra contro populisti e fascisti. Noi rappresentiamo, quindi, un’alternativa sia alla sinistra che a una destra di quel tipo”.

Come risponde a chi vede nel presidente del Consiglio uscente la causa delle crescenti tasse?

“Monti ha fatto bene e se ha incrementato le tasse lo ha fatto per pagare i debiti lasciati dal Governo Berlusconi. Non dimentichiamo – prosegue – che lo Stato italiano non aveva più i soldi necessari per pagare stipendi e pensioni. Mario Monti è intervenuto un po’ come un chirurgo che assiste a un incidente e che deve operare immediatamente e senza gli strumenti più adatti. Il paziente forse soffrirà e si lamenterà, però potrà sopravvivere, e questo è importante. Il nostro Paese rischiava di morire, di trovarsi in una situazione come quella greca, mentre grazie al Governo Monti abbiamo scongiurato il peggio”.

Un’azione concreta per risollevare il Paese?

“Sicuramente lavorare per riportare il credito alle piccole imprese. Siamo riusciti ad abbattere i tassi di interesse sui debiti dello Stato, adesso dobbiamo diminuirli per le imprese e fare in modo che chi ha una buona idea, capace di creare posti di lavoro, possa trovare in banca il credito utile per realizzarla”.

Cosa ci dice di Gabriele Albertini, candidato alla presidenza della Lombardia e sostenuto dalla coalizione di Monti?

“Albertini ha governato bene Milano e ha lasciato un buon ricordo. Si sente la sua nostalgia. Ambrosoli, con tutto il rispetto, non si è mai trovato nella situazione di dover amministrare qualcosa”.

Cosa risponde a chi suggerisce un voto disgiunto tra Parlamento e Regione?

“Rispondo che in questo Paese abbiamo troppi furbi e che dovremmo imparare a esserlo di meno, ad essere più ingenui. Dico solo che abbiamo scelto Albertini e che, proprio per questo, lo sosterremo fino in fondo, senza pensare a simili strategie”.

Per finire, nel caso in cui gli esiti delle elezioni ci ponessero di fronte a una sostanziale ingovernabilità, come si comporterà l’Udc?

“Noi – afferma con fermezza – non daremo mai il nostro sostegno a un governo di sinistra. Se la maggioranza non dovesse essere in grado di governare per via dei numeri e ci fosse bisogno di un governo di responsabilità nazionale, allora dovremmo trovarci a discuterne, ma sicuramente da una posizione di grande intransigenza morale e politica. Ritengo che in Italia l’attuale area di responsabilità vada da un Pdl senza Berlusconi a un Pd senza Sel. Questa, in uno scenario come quello che stiamo ipotizzando, potrebbe essere l’area giusta per governare insieme”.