L’Enpa richiama i consumatori: “A Pasqua, no alla strage di agnelli”

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LECCO – “Tra poco avrà inizio la mattanza silenziosa che puntualmente si compie ogni anno: quella degli agnelli e delle caprette che finiscono sulle tavole degli Italiani in occasione della Santa Pasqua, una strage a cui l’ENPA vuole dare la sua voce”.

Inizia così il comunicato diffuso dalla sezione lecchese dell’Ente Nazionale Protezione Animali che anche quest’anno ha deciso di lanciare la campagna per salvare l’agnello, cucciolo di pecora che puntualmente ogni anno finisce in tavola come piatto tradizionale delle feste pasquali.

I dati relativi al 2011, diffusi dall’associazione, parlano di oltre 700 mila caprini macellati solo per Pasqua e in aumento rispetto al 2010. Questi animali, subito dopo i suini, sono i più macellati in Italia: 5 milioni sempre per il 2011.

“In questa strage che passa ogni anno sotto silenzio il consumatore non ha la percezione di quanto sta dietro alla confezione di bracioline o di costolette di agnello o capretto che si appresta a comperare per festeggiare la Pasqua – spiega il presidente di Enpa Lecco, Luigi Mauri – Ignora, o finge di ignorare, che milioni di cuccioli vengono strappati alle loro madri e poi uccisi, non prima di aver passato ore e ore stipati nei camion, sottoposti a viaggi estenuanti, ammassati gli uni agli altri, senza la possibilità di bere o mangiare, sempre in piedi Se un animale cade, difficilmente riesce a rialzarsi, venendo così calpestato e subendo dolorose fratture. E alla fine arriva la macellazione: i più fortunati, si fa per dire, dopo preventivo stordimento (la cui efficacia dipende comunque dalla competenza, dal tempo a disposizione e dalla strumentazione utilizzata dagli addetti); altri, quelli uccisi secondo il rito ebraico o islamico, muoiono lentamente, dissanguati, senza stordimento”.

E’ facile allontanare il pensiero dalla sofferenza della vita degli animali negli allevamenti intensivi, dal viaggio verso la morte e, infine, dalla loro uccisione – prosegue il presidente ENPA – Chi commercia la carne promuove immagini di animali vivi che pascolano felici o immagini della loro tenera carne come “prodotto”, da infilzare con la forchetta. Ma se ciascuno di noi dovesse assistere personalmente all’abbattimento degli animali che mangia, sicuramente molti non toccherebbero più la carne”.

L’associazione lecchese, alle soglie del Natale 2012, si era prodigata per salvare due agnellini, acquistati prima che venissero venduti per “celebrare” il pranzo natalizio (agnelli comprati allo stesso contadino che deteneva l’asinello Ibra, divenuto noto alla cronache) ed ora accuditi dall’associazione “Il vecchio Faggio” di Bellagio.  Ma l’impegno delle sole associazioni non basta, denuncia l’Enpa:

“Oggi in Italia ci sono circa 6 milioni di vegetariani, e il numero è in costante aumento. Sempre più persone si stanno avvicinando a questo tipo di alimentazione, non solo per motivi etici e spirito animalista, ma anche per rispetto dell’ambiente o per motivi salutistici. Diamo allora voce alla strage silenziosa – esorta l’Enpa Lecco – festeggiamo la Pasqua in modo diverso senza avere sulla coscienza il sacrificio di un animale innocente. Perché, come disse il MAHATMA GANDHI, “La vita di un agnello non è meno preziosa di quella di un essere umano: più una creatura è impotente, più diritto ha alla protezione dalla crudeltà degli uomini.”