Riordino Autonomie: via libera al referendum day sulle fusioni tra Comuni

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Mauro Piazza

LECCO – Indire un referendum day per accorpare, nella stessa giornata presumibilmente tra la fine di novembre e i primi di dicembre, la celebrazione delle consultazioni popolari che riguardano piccoli Comuni intenzionati ad unirsi. Lo prevede una risoluzione, approvata ieri a larghissima maggioranza dal Consiglio regionale, proposta dalla Commissione consiliare sul Riordino delle autonomie. La Regione non ha alcun potere di sollecitare e imporre le procedura di unione ma –questa è l’intenzione del documento- dovrà agevolare le scelte decise e volute dai territori, “sostenendo un processo che parta dal basso e non calato dall’alto”.

“La Regione si attiverà per facilitare il percorso di quei comuni che preferiscono unirsi per fornire migliori servizi ai cittadini, risparmiando costi e semplificando le procedure”, ha detto il Presidente della Commissione Giulio Gallera (Pdl) durante una conferenza stampa. “Condizione indispensabile – ha proseguito Gallera – è però la volontà dei territori che potranno scegliere la fusione o altre forme di unione. Non ci sarà dunque alcuna sollecitazione da parte della Regione e la fusione resterà comunque l’estrema ratio”.

Al momento potrebbero essere interessati una sessantina di Comuni pari a 130 mila cittadini lombardi.

“Non vogliamo imporre alcunché – ha spiegato l’assessore Massimo Garavaglia – ma i Comuni che decideranno di fondersi dovranno dimostrare di avere anche un progetto condiviso e non solo difficoltà economiche. Obiettivo resta sempre quello di garantire la migliore offerta di servizi ai cittadini”.

“La commissione di cui faccio parte ha voluto dare un segno concreto di vicinanza e aiuto da parte di Regione Lombardia a quei Comuni che intendono percorrere un processo di fusione/unione”, commenta Mauro Piazza, componente della Commissione speciale per il Riordino delle autonomie, “In un quadro normativo complesso e confuso, lontano da volontà dirigiste, Regione Lombardia intende valorizzare i processi “dal basso”, specie con la partecipazione consultiva delle popolazioni interessate da processi di fusione/unione di Comuni.Un segnale chiaro, univoco, pragmatico -in controtendenza con la norma nazionale, specie dell’ultimo governo tecnico.”

 

“In un momento – ha commentato il Presidente del Consiglio Raffaele Cattaneo – in cui le risorse sono sempre meno, per gli enti locali è importante un modello di riordino che vada nella direzione del risparmio, ma non a discapito dell’efficienza. Per questo occorre favorire percorsi che vadano verso la fusione dei comuni difendendo l’identità del territorio”.