Ogni famiglia che si rispetti ha i suoi segreti. Ciò accade anche nella famiglia Neshov, in Norvegia. I tre fratelli non si ritrovano tutti insieme da ben vent’anni. L’occasione di incontro, però, è data dalla morte della madre.
Al capezzale della donna, i tre uomini esaminano il passato, come sono giunti a non parlarsi più, cosa li ha separati. Troppo diversi l’uno dall’altro (il primo alleva scrofe, il secondo ha un’agenzia di pompe funebri, il terzo è un omosessuale con la passione per gli Swarovski), cercano di capire, non troppo convinti, gli interessi degli altri.
Il culmine si raggiunge quando il maggiore, Tor, dice di avere una figlia, Torunn, che non ha cresciuto poiché aveva abbandonato la madre incinta.
La ragazza viene invitata ad andare a conoscere la nonna, almeno da morta. Agli inizi è restia ma qualcosa dentro di lei la spinge a scoprire le sue origini. Inizialmente il disprezzo per il padre è tale che vorrebbe fuggire, ma poi – anche grazie ai suoi nuovi zii – decide di restare. Riesce così a instaurare un rapporto con Tor, così burbero e diverso da lei.
Nei primi tre capitoli la scrittrice norvegese orchestra con maestria l’ambientazione introducendo i tre fratelli ad uno ad uno, e focalizzando l’attenzione su ognuno di loro in modo che balzi agli occhi la dedizione e la competenza con cui lavorano.
È solo con la morte della temibile Anna – madre dei tre uomini – che la famiglia si ricompone, anche se potrebbe andare definitivamente in pezzi per tutti i segreti che vengono svelati. Infatti l’epilogo del romanzo rivela ciò che realmente questa anziana donna è stata capace di fare nel corso della propria vita nascondendolo a tutti gli altri membri della famiglia.
La parte più bella del romanzo, tuttavia, non è il finale (che sa di soap opera televisiva), piuttosto tutto quello che precede le rivelazioni. Ognuno dei personaggi intriga il lettore in quei capitoli dove la narrazione è sempre in terza persona, pur dando l’impressione che sia invece il protagonista a parlare.
Note sul romanzo: La casa delle bugie, pubblicato nel 2004, è il primo libro della trilogia sulla famiglia Neshov. Gli altri due volumi sono ancora inediti in Italia.
Trama.
I tre fratelli Neshov non hanno nulla in comune. Le loro sono esistenze lontane, tre vite condotte lungo sentieri divergenti.
Tor, il più anziano dei tre, alleva maiali nella fattoria di famiglia in un piccolo villaggio norvegese, dove continua a vivere con gli anziani genitori. Margido, il fratello di mezzo, è il titolare di una fiorente impresa funebre ed è perennemente impegnato a organizzare funerali e a consolare i parenti dei defunti. Erlend, il più piccolo dei tre, fuggito molti anni addietro dall’omofobia del piccolo villaggio natale, vive a Copenaghen, dove lavora come decoratore di vetrine.
Ma le questioni di famiglia non possono essere rimandate per troppo tempo, e quando l’ottuagenaria Anna, la matriarca dei Neshov, viene colpita da un ictus e ricoverata in un ospedale alla vigilia di Natale, i destini di Tor, Margido ed Erlend tornano a intrecciarsi. I segreti delle loro vite riemergeranno, lentamente ma inesorabilmente, dal passato e dal silenzio in cui credevano di averli sepolti.
Francesca Numerati