“Troppi errori sulla SS36”: la denuncia di Wwf e Legambiente

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LECCO – “Un passato da non ripetere”: è un titolo che non va per il sottile quello della mostra dedicata alla Strada Statale 36 organizzata da Legambiente e Wwf, allestita in questi giorni nel cortile del palazzo comunale di Lecco.

Una ricostruzione storica sulla realizzazione della più importante opera viaria che attraversa la provincia lecchese collegandola con Milano e Sondrio, nella quale gli ambientalisti hanno voluto sottolineare quelli che gli stessi definiscono come “errori grossolani” (consapevoli o inconsapevoli) di chi ha autorizzato, progettato e realizzato la superstrada e le sue gallerie.

Il dissesto idrogeologico non esiste, sono gli amministratori che permettono di costruire ovunque che lo creano e nemmeno l’ingegneria moderna è in grado di riparare al problema. La SS36 ne è la dimostrazione”.

Parole del geologo Alfredo Bini, consulente negli anni ’70 proprio per la realizzazione di un tratto della super, che giungono solo qualche settimana dopo l’emergenza Monte Piazzo.

“Il disastro economico legato alle problematiche geologiche della galleria di Piona era annunciato da oltre trent’anni – ha tuonato Enzo Venini, ex presidente di WWF Italia – Non a caso i lavori, costati nel 1981 diversi miliardi di lire, erano stati contestati dai comitati locali. La conseguenza fu che vennero comunque realizzate gallerie tecnicamente inadeguate”.

Una storia che si ripete per il WWF: “In una perizia del 2005 dell’Anas, si legge che l’adeguamento tecnico alle carenze originarie risulterebbe inutile se non si realizza un canale di deflusso delle acque sotto la galleria. Una perizia che sempre essere ignorata pur segnalando il rischio di crolli senza possibilità di preavviso”.

I sentori, i dubbi e le critiche che da oltre 40 anni gli ambientalisti hanno lanciato ad amministratori locali ed Anas sono emersi tutti d’un botto in una conferenza stampa dai toni durissimi, alla quale hanno preso parte anche il curatore della mostra, Edoardo Venini, l’urbanista Giulio Ponti, la presidente di Italia Nostra Como, Fiammetta Lang, accolti dal sindaco Virginio Brivio.

 

Con loro anche il presidente di Legambiente Lecco, Pierfranco Mastalli, insieme alla presidente del circolo bellanese dell’associazione, Costanza Pannella e al responsabile Trasporti di Legambiente Lombardia, Dario Ballotta, che hanno puntato il dito contro la scelta compiuta a suo tempo di investire sul trasporto su gomma a discapito di quello su ferrovia:

“I treni sono pochi, vecchi e per fare 130 km tra Milano e Sondrio si impiegano oltre due ore alla velocità di 65 km/h! – ha dichiarato con amarezza Dario Ballotta – Per questo non potranno mai essere attrattivi per gli imprenditori. Eppure la ferrovia, se fosse potenziato il servizio, sarebbe la scelta più razionale e sostenibile sia per l’economia che per l’ambiente”.