Cittadini ed enti hanno 60 giorni di tempo per consultare la proposta di documento di Piano del Pgt (Piano di Governo del Territorio) e relativi documenti (studio geologico, rapporto ambientale, sintesi non tecnica e valutazione di incidenza) depositati all’Ufficio Servizio di Piano e sul sito www.comune.lecco.it e quindi fornire proposte, suggerimenti e osservazioni.
A breve verrà inoltre attivata una piattaforma e-democracy (alla quale si potrà accedere dal sito del Comune) tra cittadini e Comune. Gli utenti attraverso i diversi forum tematici divisi per sezione potranno confrontarsi con amministratori e tecnici comunali che saranno a disposizione per ricevere contributi e suggerimenti ma anche per fornire spiegazioni e chiarimenti.
La raccolta delle proposte si chiuderà il 22 luglio alle 12,30, quattro giorni prima la seconda conferenza di Valutazione Ambientale Strategica convocata per il 26 luglio nella sala consiliare del Comune alla quale saranno chiamati a partecipare gli enti interessati.
In occasione della conferenza stampa di giovedì mattina, alla quale hanno partecipato l’archietto Marco Cassin capo del coordinamento generale del Pgt, Paola Molinelli dell’equipe di progettazione, il sindaco Virginio Brivio, l’assessore alle Politiche del Territorio Martino Mazzoleni, e il consigliere Alberto Invernizzi presidente della Commissione Territorio si è fatto il punto della situazione sul Pgt.
A soffermarsi sugli aspetti quantitativi della documentazione è stato l’architetto Cassin, che ha risposto alla domanda: ma quanto crescerà la città di Lecco? Secondo le stime crescerà di circa 1500 unità nei prossimi 10 anni, passando dagli attuali 48mila 114 residenti (cifra che si riferisce al 31 dicembre 2010) ai 49mila 614 del 2021.
E’ da questo dato di stima concreta che il team di lavoro guidato da Cassin nell’ambito della stesura del Pgt ha sviluppato le possibili condizioni per insediare questi nuovi potenziali 1500 residenti, che “in parte verranno collocati nelle Aree di Trasformazione (ne sono state individuate 19, ndr) e in parte nella così detta Città Consolidata (immobili già esistenti, ndr), consentendo uno sviluppo massimo della città stimato in 483mila metri cubi di volumetria”.
Poco più della metà prevista dal vecchio Piano Regolatore che consentiva un potenziale sviluppo massimo pari a 800mila metri cubi. Di questi 800mila, dal 2000 al 2008, ne sono stati sfruttati solo (si fa per dire) 370mila.
“La differenza tra il potenziale e il costruito è una forbice voluta. Ovvero, quando si ipotizza lo sviluppo massimo della città, si sa a priori che le volumetrie non verranno mai sfruttare completamente – prosegue Cassin – Idem per quanto riguarda il Pgt. Quindi, se partiamo da un potenziale massimo di 483mila metri cubi stimato dopo aver quantificato l’incremento demografico, regionevolmente sappiamo già che ne verranno sfruttati circa la metà. Questo significa che il Pgt che stiamo sviluppando prevede un forte ridimensionamento delle volumetrie”.
Per svincolarci dall’intricato mondo delle cifre e tradurre in soldoni il tutto, facciamo un esempio semplice: l’immobile residenziale dell’ex area Oasa di Rancio con questo Pgt in vigore avrebbe subito un ridimensionamento della volumetria pari a circa due terzi di quella attuale.
“Si tratta quindi di un Pgt che eviterà il consumo di territorio, che manterrà la aree industriali e come già detto ridurrà le volumetrie – ha aggiunto il consigliere Invernizzi – Cuore del piano sono gli Ambiti di trasformazione, ovvero quelle grandi aree al’interno della città oggi abbandonate o poco sfruttate, che devono essere valorizzate e restituite ai cittadini”.
Altro aspetto fondamentale di questo Pgt sarà la collaborazione tra pubblico e privato “dove a quest’ultimo – ha puntualizzato Cassin – si chiederà una partecipazione alla realizzazione della città pubblica”.