LECCO – A proposito dell’operazione “Metastasi”, che ha gettato nel caos le amministrazioni comunali di Lecco e di Valmadrera, il senatore lecchese Paolo Arrigoni rispedisce al mittente l’accusa, che gli era stata mossa dal sindaco Brivio, di aver fatto una “richiesta improvvida” presentando al ministro dell’Interno Angelino Alfano un’interrogazione per verificare “l’esistenza di fatti (eventuali infiltrazioni di tipo mafioso e presenze di collusioni con la criminalità organizzata) e dunque dei presupposti per un eventuale scioglimento dei consigli comunali delle amministrazioni interessate dalla vicenda”.
Il senatore della Lega Nord non fa sconti su un problema così grave: “La mia è stata una doverosa richiesta di accertamento dei fatti. E’ impensabile non provvedere a sgombrare il campo da qualsiasi dubbio che lasci anche soltanto intravedere un’infiltrazione mafiosa nelle attività delle amministrazioni comunali interessate dalla vicenda. Il ‘cancro’ della criminalità organizzata deve essere combattuto ed estirpato senza remore e senza indugio, da tutti, forze politiche in prima linea”.
Non “conclusioni strumentali” per il senatore del Carroccio che ribadisce: “La mia interrogazione non è speculazione politica e non è legata ad alcuna personale conclusione e certificazione sulla grave vicenda lecchese”.
“Sull’operazione “Metastasi” urge fare massima trasparenza, proprio per rispetto della dignità di tutti gli altri amministratori di Valmadrera e di Lecco e, soprattutto, per la serenità dei cittadini del territorio lecchese che tornano a vivere un incubo vent’anni dopo”, conclude Arrigoni.

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