LECCO – “Sono incazzato che il sindaco mi abbia messo di fianco in consiglio comunale uno che sapeva essere in collegamento con la mafia. Non perdonerò mai”. Parole di fuoco quelle espresse del commissario provinciale della Lega Nord e consigliere in Comune, Giulio De Capitani, emerse nel corso della conferenza stampa convocata dal Carroccio sabato mattina a seguito degli arresti del consigliere Ernesto Palermo e del sindaco di Valmadrera, Marco Rusconi.
“Stando a quello che è stato ammesso dal sindaco Brivio – prosegue De Capitani – di questo signore, non conosceva la provenienza di altra natura fino a quando è stato interessato dall’amico sindaco di Valmadrera. Posso crederci, dal momento che però lui ha saputo chi era questo signore, non l’altro ieri ma penso un paio di anni fa, lui, sindaco di Lecco, ha tenuto in consiglio comunale una persona dietro la quale c’era la mafia. Questa non è una situazione di ingenuità, si tratta di omessa comunicazione perché comunicandolo al Consiglio sarebbero emerse allora le questioni emerse solo oggi”.

“Chi lo ha messo in lista?” E’ la domanda di De Capitani. “Ve lo dico io, sono due i responsabili – ha proseguito – il segretario cittadino del PD di allora, l’attuale vicesindaco Vittorio Campione, oppure, stando a quanto mi è stato detto… oppure è lui”, “un ex parlamentare” “attuale insegnante”, ha spiegato De Capitani facendo riferimento ad un noto politico lecchese di cui non ha voluto fare esplicitamente il nome.
“Sono stati responsabili di avere messo questa persona in lista, per raccogliere i voti senza i quali Brivio non avrebbe vinto al primo turno contro Roberto Castelli – ha proseguito De Capitani – Sono atti e cose oggettive”.
“Mi spingo più in là – ha aggiunto l’ex senatore Castelli – sempre che sia vero quanto riportato dai giornali e quanto ammesso da Brivio, il reato di concorso esterno in associazione mafiosa è grande come una casa. Mi auguro per Brivio e per la città di Lecco che non sia così, perché essere governati da gente che parla con l’ndrangheta è qualcosa di insopportabile”.

Sui colloqui avuti da Brivio con il sindaco Rusconi e con uno degli arrestati, socio dell’azienda in gara per l’assegnazione dell’area di Paré e segnalata dalla Procura, il giudizio di De Capitani è netto: “Non è perché Lecco è capoluogo di provincia e allora può andare a ficcare il naso nelle faccende degli altri Comuni”.
“Ho fatto il primo cittadino per 10 anni – ha rincarato la dose il senatore Paolo Arrigoni – Brivio ha pensato di cavarsela facilmente ammettendo ingenuità nel aver portato nel suo ufficio comunale uno dei titolari di questa società. Lecco non ha alcuna competenza sugli altri comuni e queste sono imperdonabili leggerezze da parte di un sindaco”.
Dalla Lega per ora nessuna richiesta di dimissioni nei confronti del sindaco: “Dovrebbe dimettersi lui”.
IL “SISTEMA VALMADRERA” E LA CADUTA DELLA GIUNTA FAGGI
Perché questa attenzione del sindaco Brivio nei confronti del collega Rusconi? Secondo la Lega, ci sarebbe un “sistema Valmadrera” che avrebbe “interferito” anche “al momento dello scioglimento del consiglio comunale di Lecco” all’epoca della Giunta Faggi, quando 21 consiglieri di cui 5 della stessa maggioranza, “in barba al principio di autodifesa sono andati da un notaio a Valmadrera per sottoscrivere dimissioni contemporanee”.

A guidare l’operazione, denuncia De Capitani, “l’attuale segretario provinciale del PD – Fausto Crimella (ndr) – che nelle elezioni del 2010 venne eletto consigliere comunale, è stato fatto dimettere dal consiglio comunale e pur non avendo un minimo di curriculum è stato messo a fare il presidente di Linee Lecco, gratificato da Brivio”.
“La precedente amministrazione di cui io facevo parte – ha sottolineato l’ex assessore comunale Cinzia Bettega – è stata mandata a casa dal PD per nulla, non c’era nessun tipo di scandalo o di querelle, nessun disastro alla Corte dei conti. Siamo stati mandati a casa da un operazione del PD, gli stessi che ora fanno la parte degli ingenui, per una pura presa di potere. Lì hanno trovato degli ‘ingenui’ consiglieri della maggioranza che si sono trovati a firmare le dimissioni. Una spregiudicatezza che ora negano, anime belle che non sapevano”.
Perché fare cadere la giunta Faggi? “Probabilmente c’erano pressioni che non venivano soddisfatte – ha riferito De Capitani – in genere non è che un’amministrazione non viene messa in condizione di non poter più operare , quando evidentemente ci sono situazioni che un sistema forte non riesce a soddisfare”.
“Pugnalati alle spalle dal ‘sistema Valmadrera’ – ha rincarato il commissario del Carroccio – un’operazione di potere perché erano quasi 20 anni che evidentemente un certo sistema di potere non metteva le mani sulla città”.
IDROLARIO E IL SINDACO RUSCONI

La Lega ha puntato il dito anche sulla situazione “quantomeno anomala” del sindaco Marco Rusconi, assunto in Idrolario e allo stesso tempo socio della società in qualità di sindaco. “Chi ha messo il sindaco di Valmadrera in Idrolario? Rispondetevi da soli” ha proseguito De Capitani.
“Il controllante e il controllato nella stessa figura e il dominus è qui a Lecco, è il sindaco Brivio” ha proseguito Andrea Robbiani, sindaco di Merate. Proprio alla sede di Idrolario, mercoledì si sono presentati i finanzieri per, da quanto emerso, prelevare una copia del bilancio 2012 della società.
“Un bilancio tecnicamente farlocco -ha denunciato Robbiani – e passato con il parere tutti sindaci del centro sinistra”

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