LECCO – Ulteriori 13 settimane di cassa integrazione richieste dall’azienda per il sito di Lecco ma il futuro della Riello e il suo acquisto da parte dei tedeschi della Viessmann appare sempre più incerto.
“Il negoziato tra Riello Group e il colosso tedesco per ben 18 mesi non ha prodotto alcun risultato decisivo, di conseguenza 18 mesi senza aver concluso il passaggio dei marchi Beretta, Sylber e Vokera, con i relativi siti produttivi di Lecco, Morbegno e Torun, lasciando i lavoratori estremamente delusi e preoccupati – denuncia Enrico Azzaro dalla UILM – è chiaro che il negoziato sta prendendo una piega che nessuno si aspettava”.
Lunedì i sindacati e l’RSU hanno incontrato la direzione aziendale presso la sede di Confindustria Lecco dove, come spiegano dal sindacato, è stato annunciato il rinnovo della cassa per circa una quarantina di lavoratori. Per Morbegno, invece, si sarebbe giunti ad un accordo quadro che prevede due opzioni a seconda della data dell’eventuale chiusura della compravendita, prima o dopo il 28 agosto, prevedendo una serie di strumenti di ammortizzatori sociali.
Riguardo alla trattativa con i tedeschi, dal sindacato dei metalmeccanici della Uil spiegano di aver ottenuto solo risposte generiche dall’azienda. “Nel frattempo i lavoratori sia quelli occupati a Lecco che a Morbegno, non hanno evidenza per il proprio futuro, ancora più incerto per oltre 100 lavoratori che sono in esubero e attualmente coperti dalla Cigs sino a fine agosto” prosegue Azzaro.
Come denunciato dal sindacato in una nota, in questi mesi nello stabilimento di via Risorgimento “si sta riducendo l’organico attraverso uscite volontarie e con esse le competenze, tutti posti vacanti che necessitano di essere ricoperti e per queste ragioni aumenta il quadro di incertezza”.
“La preoccupazione è crescente – concludono dalla UILM – i lavoratori hanno il diritto di sapere, sia chi lavora e vede nell’operazione di acquisizione una possibile prospettiva e, sia chi e’ in cassa integrazione ed e’ conscio che a operazione conclusa, sarà tutt’altro che semplice ottenere eventuali proroghe di ammortizzatori sociali in deroga”.

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