Economia. Valassi:
“Il 2013 è stato un altro anno durissimo”

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Vico Valassi

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LECCO – “Il 2013 è stato un altro anno durissimo per le nostre imprese che hanno dovuto muoversi in uno scenario mondiale caratterizzato dai continui mutamenti economici”.

Inizia così la sua relazione il presidente della Camera di Commercio, Vico Valsassi, con l’intervento che venerdì mattina ha inaugurato la Giornata dell’Economia e l’open day dell’ente camerale.

Alle parole di Valassi sono seguiti i dati dell’anno appena trascorso e che dipingono nuovamente il periodo di crisi sul territorio lecchese: calo del numero delle imprese (-200), aumento dei fallimenti (in tutto 83 nel 2013), disoccupazione record (8,1%) triplicata rispetto al periodo pre-crisi e che tocca un quarto dei giovani (27%) tra i quali si contano ben 7 mila che né cercano lavoro né sono impegnati negli studi, i cosiddetti NEET.

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Qualche dato positivo è emerso negli ultimi quattro mesi del 2013, con la produzione industriale e artigianale che hanno fatto registrare un segno “più” (rispettivamente +6% e +2,4%) così come il fatturato di entrambi i settori (+4,1% e +2%). Con il nuovo anno, però, l’aumento della produzione è risultato più contenuto sia per l’industria che per l’artigianato ( +2,7% e 1,8%).

A soffrire di più sono il commercio e i servizi che guardano al proprio volume d’affari in diminuzione sia nel 4° quadrimestre dello scorso anno (-2,1% e -2%) che nei primi tre mesi del 2014 (-2,2 e -3,8%).

In diminuzione, tra settembre e ottobre 2013, il ricorso alla cassa integrazione (-8,2%), che però è tornato a crescere tra gennaio e marzo (+33% rispetto al trimestre precedente) seppur mantenendosi al di sotto dei livelli dello stesso periodo del 2013.

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Da sottolineare come, dopo anni di riduzione, il valore aggiunto lecchese sia tornato a salire (+0,3%) e l’export continui a sostenere le imprese del territorio: è stimato a 3,72 miliardi di euro il valore delle merci che dalle aziende della provincia si spostano verso l’estero, in particolar modo in Germania (22,3% sul totale delle esportazioni), seguita da Francia (13%), Regno Unito (6,1%) e Stati Uniti (4,6%).

Avanzano anche le esportazioni verso mercati extra europei come Singapore (in aumento del 199,6%), Messico (+108,4%) e Cina (+83,4%). La conquista del mercato estero coinvolge principalmente la metallurgia lecchese per 1,39 miliardi di euro, seguita dall’industria dei macchinari con 971 milioni di euro derivanti da esportazioni ed il tessile per 239 milioni di euro.

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“La forza dell’economia lecchese sta ancora nel manifatturiero” ha sottolineato Valassi annunciando l’aumento della quota di valore aggiunto di questo settore cresciuto dal 34,9% al 35,7% tra il 2009 e il 2012, contro la diminuzione di commercio e servizi (da 58,3% a 57,8%) e delle costruzioni (da 6,3% a 6,1%). Alla fine dello scorso anno erano 1.600 le imprese metalmeccaniche attive sul territorio, occupando 16.700 lavoratori, numeri che confermano il primato del settore in provincia seppur in calo rispetto al 2012 (-3,3% di imprese, -200 dipendenti).

Riguardo all’occupazione, gli ultimi dati arrivano dai ricercatori del CLAS che evidenziano una crescita degli avviamenti nel primo trimestre di quest’anno (7 mila in più rispetto alla fine del 2013) ma sono comunque in aumento le persone in cerca di occupazione, quasi 4.400 quelle che tra gennaio e marzo hanno dichiarato la propria disponibilità immediata al centro per l’impiego.

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“Servono interventi mirati – ha tuonato il presidente dell’ente camerale – per contrastare il rischio di de-industrializzazione, dispersione delle competenze e del ‘saper fare’ delle nostre imprese”.

Per quanto riguarda le famiglie, il loro patrimonio medio ha visto una riduzione, passando dai 448 mila euro del 2010 ai 424 mila del 2012, in conseguenza dell’aumento dei consumi che, proprio nel 2012, ha toccato i 5,87 miliardi (+440 milioni rispetto ai due anni precedenti).
Nel 2013 si è comunque assistito ad un aumento dei depositi bancari stimati a 7,4 miliardi (280 milioni in più rispetto al 2012); soldi che vengono sempre meno impiegati dalle banche (-2,1 nel 2013).

Infine, per quanto riguarda il turismo, crescono le giornate di permanenza dei visitatori in provincia di Lecco (+0,6%) ma si riducono gli arrivi (-2,1%) per un totale complessivo di 188 mila turisti. “Il lago si conferma punto di forza – spiega Valassi – nel complesso, però, la vocazione turistica sul lecchese rimane modesta, con un indice arrivi/popolazione tre volte inferiore al dato nazionale”.

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