CASARGO – C’è stato posto anche per… Lasco, nel fine settimana, alla mostra regionale della capra orobica ospitata con successo a Casargo, in Valsassina, per iniziativa dell’Associazione provinciale allevatori di Como e Lecco con la collaborazione di vari enti.
L’appuntamento, che quest’anno ha tagliato il traguardo delle 24 edizioni, ha visto infatti gli alunni delle scuole primarie di Casargo e Premana interpretare con bravura proprio il bandito della Valsassina protagonista del romanzo di Antonio Balbiani.
L’elaborazione del copione teatrale è stata curata da Pinuccia Nasazzi, la ricercatrice e scrittrice di Esino Lario che lo scorso mese di ottobre aveva ricevuto un invito in tal senso dal sindaco, Pina Scarpa, proprio allo scopo di abbinare alla prestigiosa rassegna espositiva un evento che avesse per protagonisti appunto i bambini.
“L’iniziativa e la proposta mi avevano da subito particolarmente coinvolto proprio per la mia grande passione per il romanzo di Balbiani – spiega la stessa Nasazzi – così come mi affascinava la tenerezza di scrivere un copione destinato all’infanzia”.
“Il copione – aggiunge – è stato accolto con altrettanto entusiasmo dalle insegnanti che erano state chiamate a metterlo in scena. Le maestre stesse, con i genitori degli alunni, hanno tradotto una parte del copione in dialetto, esaltando le scene che coinvolgevano i pastori e quella rurale nella quale i carbonai, discutendo tra loro, nominano sia il conte di Parlasco sia il bandito, che come noto sono la stessa persona”.
La rappresentazione teatrale riguardava tre scene ambientate in Alta Valsassina, a partire da quella in cui si incontrano i due cugini Andrea e Pinetto, sopranominati gli eroi della Valsassina. La seconda scena era la famosa caccia selvatica che Antonio Balbiani utilizzò per far esprimere ai bravi e al bandito la crudeltà che incuteva paura e che ha dato modo al Lasco di far conoscere la sua fama di buono e, insieme, di cattivo.
“Durante la rappresentazione – spiega sempre la ricercatrice esinese – i due cugini reagiscono con la forza tipica delle nostre genti di montagna, quella che li porta a mettere il loro coraggio al servizio del bene comune, ribellandosi alla brutalità del Lasco come nel caso della colluttazione con i bravi che porta alla cattura di Michelone, appunto uno dei bravi che poi tradirà Lasco raccontando tutti i segreti del castello di Marmoro a Parlasco”.
La terza scena, anche commovente, riguardava il Lasco morente assistito dal curato di Margno, che esprime per il bandito amore incondizionato, mettendo in risalto soltanto la parte buona del conte chiamato “Buon signore”, aiutandolo a rivedere gli innamorati Ugo e Celestina e riconciliandosi con loro dopo essersi a lungo opposto alla loro unione.
“L’emozione che ho provato nell’assistere al teatro degli alunni di Casargo e Premana – afferma sempre Pinuccia Nasazzi – è stata grande, così come la soddisfazione nel vedere che il mio lavoro svolto attorno a questo romanzo viene capito e incoraggiato anche dalle autorità. Il sindaco di Premana, Nicola Fazzini, mi ha sollecitato a continuare su questa strada, invitandomi tra l’altro a visitare la scuola primaria del paese e a far conoscere ai bambini il gioco del Lasco che avevo a suo tempo ideato”.
Va aggiunto che anche il sindaco di Margno e assessore al Turismo della Comunità montana della Valsassina, Giuseppe Malugani, ha condiviso l’obiettivo circa le opportunità turistiche che il mito del Lasco può garantire all’intera valle. Non a caso è stata già concordata per il prossimo 6 dicembre, appunto a Margno, una conferenza sul tema e sul “tesoro” che lo scrittore Balbiani ha lasciato in eredità ai valsassinesi attraverso le pagine del suo romanzo.
“Voglio anche ringraziare – conclude Pinuccia Nasazzi – il sindaco di Casargo, Pina Scarpa, le autorità pubbliche e gli organizzatori della mostra di quest’ultimo fine settimana. Grazie di cuore, poi, alle insegnanti, che hanno dato il loro importante contributo non soltanto per la messa in opera del “pezzo teatrale” ma anche creando la meravigliosa scenografia che ha fatto da sfondo al Lasco. Ringrazio infine i bambini, dicendo loro che conserverò nel mio cuore le emozioni che hanno saputo dare a me e a tutti i presenti. E un grazie sincero va altresì ai genitori degli alunni e ai volontari della Pro loco per la squisita accoglienza e il calore dimostrato”.