LECCO – L’ictus oggi è la prima causa di disabilità grave, la seconda causa di demenza e la terza causa di morte, dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie. In Lombardia questa patologia rappresenta uno dei principali motivi di ricovero.
“L’ictus può essere ischemico (85% dei casi) – spiega Andrea Salmaggi , Direttore del Dipartimento di Neuroscienze dell’Azienda Ospedaliera di Lecco – o di tipo emorragico (15%). I principali sintomi sono la perdita di forza o di sensibilità, la difficoltà nel mantenere l’equilibrio, la confusione o il disturbo della parola, difficoltà nel vedere, una cefalea violenta”.
Se si considera il rischio di ictus correlato all’età, la letteratura internazionale indica che esso aumenta con il crescere dell’età: raddoppia ogni dieci anni, a partire dai 45 anni.
Tra i circa 800 ricoveri all’anno nella Struttura neurologica del Manzoni e i 650 del Mandic, più del 40% è rappresentato da pazienti affetti da patologie cerebrovascolari acute ovvero sono soggetti colpiti da ictus ischemico o emorragico.
“Il trattamento trombolitico (la somministrazione di un farmaco che scioglie il trombo, per via venosa) è quello più sicuro ed efficace: lo si avvia soltanto entro le 4 ore e mezzo dall’esordio dei sintomi o, in casi particolarmente selezionati, entro le 6 ore.
Per questo è estremamente importante, una volta percepiti questi sintomi, non perdere tempo e chiamare tempestivamente, senza indugio, il 112 ovvero il 118 ”, continua Salmaggi .
Il numero complessivo di trombolisi praticate tra gli Ospedali di Lecco e Merate, è pari a 45 procedure all’anno, con una percentuale vicina al 10% dei casi totali di ictus ischemico accertati : una percentuale che colloca l’Azienda Ospedaliera nelle fasce di maggiore efficienza a livello regionale e nazionale.
“Fino a poco tempo fa – ricorda il Direttore di Neuroscienze – il trattamento trombolitico veniva considerato accettabilmente sicuro ed efficace solo in pazienti colpiti da ictus al di sotto degli 80 anni. Uno studio pubblicato circa due fa sull’autorevole rivista scientifica Lancet, ha attestato invece che la trombolisi , in un paziente con più di 80 anni, può essere altrettanto efficace, soprattutto se eseguita entro le tre ore dalla comparsa dei sintomi, anche se sono suggerite maggiori cautele nella selezione dei pazienti per evitare l’effetto collaterale più temuto, ovvero la trasformazione emorragica della lesione ischemica”.
Di ictus, ma anche di crisi cardiaca, di come riconoscerne i sintomi, di come comportarsi in caso di emergenza cerebrale e cardiologica si parlerà giovedì 27 novembre nel corso dell’iniziativa pubblica dal titolo “Il tempo è vita. Tutto quello che occorre sapere in caso di emergenza cardiaca e cerebrale”, a partire dalle 20.30 presso l’Aula Magna dell’Ospedale Manzoni, promossa dall’Azienda Ospedaliera della Provincia di Lecco e da AREU, l’Azienda Regionale Emergenza Urgenza.
Nel corso della manifestazione, oltre ad Andrea Salmaggi , interverrà anche Stefano Savonitto, Primario della Cardiologia del Manzoni, e Andrea Forastieri, medico dell’ AAT 118 Lecco.
Ospite e testimonial della serata Evaristo Beccalossi, ex calciatore dell’Inter e attuale Presidente del Calcio Lecco. Previsti, nel corso dell’appuntamento, anche l’intervento musicale di Consuelo Orsingher, pianista e, fra l’altro, jazz vocalist (si è esibita, nel corso della sua carriera, anche con Attilio Zanchi, Giovanni Falzone, Franco D’Auria) e dei Saxomania, la band formata, per una parte, da medici e specialisti dell’Ospedale Manzoni.