LECCO – Ormai di quel distributore nato negli anni ’60 e ispirato ai garage americani che spesso si vedevano nei film e in televisione non esiste che un grosso cumulo di macerie e un pizzico di nostalgia per coloro che alla Fremar di Sant’Ambrogio erano abituati a fermarsi a fare il pieno.
In questi giorni i lavori di demolizione di uno dei distributori di benzina più vecchi della nostra città sono ancora in svolgimento, ma presto su quell’area sorgerà una nuova stazione di servizio, più moderna e più “lontana” dall’incrocio tra via Valsugana e corso Emanuele Filiberto lasciando così più spazio alla viabilità.
La notizia dell’abbattimento del distributore, che ancora prima di essere un’area di servizio era una rivendita di rimorchi, ha lasciato a molti l’amaro in bocca perché è stato il simbolo di una struttura nata nel periodo del boom economico dell’Italia quello dei fantastici anni ’60.
Una struttura che era davvero particolare con quella sporgenza tondeggiante che copriva le colonnine per l’erogazione dei carburanti, che la rendeva particolare e unica. Una struttura che era stata presa in considerazione anche dai docenti del politecnico di Milano che avevano portato proprio a Sant’Ambrogio gli studenti negli anni ’70 per studiare l’architettura dell’immobile, caratterizzato da un ufficio officina capace di sorreggere l’ampia tettoia a sporgenza senza alcun sostegno di colonne sopra la zona dei distributori.
Come al solito l’abbattimento di una struttura in muratura ha richiamato la curiosità di molti residenti e non e di coloro che transitano in quella zona. Anche per i due gestori Mario e Marco Dell’Oro, che li ci lavorano da oltre trentacinque anni, l’abbattimento del loro distributore è stato un po’ come una pugnalata, ma del resto era scontato che la proprietà decidesse di ammodernare l’area di servizio spostandola di circa quaranta metri rispetto alla sede stradale e di realizzare dove fino a pochi giorni fa c’erano le colonnine della benzina una marciapiede ampio e un tratto di pista ciclabile che renderanno quell’area più sicura.
Le più rosee previsioni prevedono che i lavori di ricostruzione e relativa riapertura non potrà avvenire prima della fine dell’estate 2015.

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