Altof: l’incontro in Provincia sblocca la trattativa sindacale

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VALMADRERA – “Ci sono tantissimi modi di chiudere un’azienda senza far pagare i lavoratori: il proprietario poteva decidere di venderla per esempio” è il parere dei lavoratori della Altof di Valmadrera riuniti in un presidio venerdì mattina fuori dagli Uffici della Provincia, mentre il sindacalista Emilio Castelli della Fim Cisl Lecco e Fabio Anghileri della Fiom Cgil Lecco erano ad incontrare la Provincia e la proprietà per chiedere la garanzia di una continuità aziendale, nell’interesse dei 35 dipendenti a rischio.

Di questi, fanno sapere gli intervenuti al presidio, quelli che lavorano alla Altof da meno tempo sono in ditta da 8 anni. C’è anche chi nello stabile di Via Sabatelli a Valmadrera lavora da 30 anni e si sorprende di quanto vissuto in queste settimane:

“Sciopero? Presidio? Fino ad oggi non sapevo neanche cosa volesse dire scioperare. Ogni volta che veniva indetto uno sciopero generale noi lavoravamo. Perché alla Altof c’è sempre stata gente seria che lavorava” ricordano gli operai.

Le speranze dei lavoratori, che con l’azienda in liquidazione viaggiano verso la mobilità, sembrano avere avuto una prima risposta: “L’incontro è stato positivo – fa sapere Castelli della Fim – non solo perché siamo stati ricevuti in sede provinciale ma anche nel merito. La proprietà si è infatti resa disponibile a valutare un possibile cambio di procedura e di ammortizzatore”.

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I sindacati puntano a trasformare l’attuale procedimento di liquidazione per ristrutturazione del debito in un concordato preventivo per poter discutere con terzi interessati all’acquisto dell’attività, e far ottenere ai lavoratori la cassa integrazione straordinaria anziché la mobilità.

I rappresentanti dei lavoratori sono stati accolti nella sede della Provincia dal presidente Flavio Polano e all’incontro hanno partecipato anche il sindaco di Valmadrera, Raffaella Crippa, il titolare dell’Altof marco Longhi, il liquidatore e Mauro Gattinoni dell’Api di Lecco.