Provincia: rischia la metà dei dipendenti, ricollocazione incerta

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Provincia - Villa Locatelli

LECCO – C’è grande preoccupazione in Provincia per i circa duecento lavoratori dell’ente il cui destino, con la riforma degli enti pubblici, è tuttora incerto.

Ancora non è infatti chiaro che fine faranno i dipendenti di Villa Locatelli, così come quelli delle altre amministrazioni provinciali, soprattutto a fronte della legge di stabilità che per il 50% prevede un processo di mobilità il cui esito finale “potrebbe non garantire all’intera platea di lavoratori e lavoratrici interessate la possibilità di ricollocazione presso un altro Ente” come ammettono gli stessi amministratori della Provincia di Lecco.

Lunedì il presidente Flavio Polano ha incontrato una delegazione sindacale composta dal Coordinatore della Rappresentanza sindacale unitaria Francesco Mazzeo e dai Segretari territoriali di categoria di FP-CGIL Marco Paleari e FPL UIL Italo Bonacina; assente per intervenuto impedimento il rappresentante della CISL FP Enzo Cerri.

Durante l’incontro, che si sarebbe svolto in un clima di collaborazione, le parti hanno avuto modo di scambiarsi valutazioni e considerazioni centrate ai processi di riordino messi in atto dalla legge Delrio.

Flavio Polano
Flavio Polano

“Ampia convergenza ha riguardato la difficile situazione finanziaria della Provincia conseguente alla riduzione delle risorse operata dal Governo con la legge di stabilità in discussione in Parlamento, che porterà inevitabilmente al dissesto finanziario e al taglio di servizi essenziali per i cittadini e il territorio, quali viabilità, edilizia scolastica, tutela dell’ambiente, trasporto pubblico” spiegano dalla Provincia.

“Parallelamente alle preoccupazioni per la criticità della situazione finanziaria – prosegue il comunicato dell’ente provinciale – La norma in discussione al Senato, infatti, prevede che le Regioni e gli Enti locali destinino al personale in mobilità delle Province le sole risorse previste per le assunzioni a tempo indeterminato per il 2015 e il 2016, al netto dei posti messi a concorso e per i quali sono vigenti le graduatorie dei vincitori, e i soli posti che si renderanno liberi dai processi di turn over nello stesso periodo”.

Il Governo provvederebbe, nello stesso tempo, a effettuare una ricognizione presso Amministrazioni dello Stato e Agenzie nazionali (escluso il personale non amministrativo dei comparti di sicurezza, vigili del fuoco, scuola, Afam ed enti di ricerca), presso le quali collocare parte del personale provinciale in esubero, con priorità per i fabbisogni delle sedi giudiziarie. All’esito di questo processo, il personale in esubero che non trova collocazione in alti Enti sarà destinato a essere posto in disponibilità con stipendio ridotto al 80% e dopo 24 mesi soggetto alla risoluzione del contratto.

Per questo Polano e le organizzazioni sindacali hanno deciso di appellarsi ai Parlamentari lecchesi affinché siano predisposti e sostenuti i correttivi minimi alla legge di stabilità, che consentano una gestione meno problematica della riforma sul fronte dei servizi e su quello dell’occupazione.