LECCO – Un segnalazione circostanziata è stata inviata dall’Associazione WWF Lecco al Comando Provinciale del Corpo Forestale dello Stato, segnalando una spiacevole situazione di degrado ambientale che si verifica in prossimità della cima del Monte Melma, piccola cima di 914 metri sopra il nucleo di Laorca, isolata tra il corso dei due torrenti che scendono dalla Valsassina verso il lago: il Gerenzone e il Grigna.
Si tratta di una delle montagne meno conosciute e meno frequentate del territorio lecchese, ma ciò nonostante l’inciviltà di qualcuno è riuscita a raggiungerla: nei pressi del ripetitore situato sulla vetta del monte gli ambientalisti lecchesi hanno rilevato la presenza di materiale abbandonato di vario genere e residui di rifiuti bruciati. “I materiali abbandonati e, a quanto rilevato, talvolta anche smaltiti in modo non corretto con la bruciatura degli stessi, degradano la zona sia dal punto di vista ambientale che dal punto di vista paesaggistico. La vetta del Monte Melma infatti, seppur occupata dall’antiestetico ripetitore, mantiene comunque un certo fascino, ma l’abbandono di materiale deturpa ed inquina il luogo”, spiegano i responsabili del WWF lecchese.
Il Presidente del WWF lecchese, Lello Bonelli, ha chiesto così il supporto del Corpo Forestale per i controlli del caso, in modo da restituire a questa bella montagna, dalla quale si gode di una vista stupenda sul nostro territorio, una vetta sgombra da materiali abbandonati: “Pensiamo che un territorio come il nostro, terra di alpinisti e appassionati di montagna, debba mostrare grande riguardo anche per i suoi monti meno noti e al tempo stesso mantenerli attrattivi e per quanto più possibile naturali per i tanti che amano e che frequentano con rispetto le nostre montagne – precisa Bonelli – Confidiamo nella professionalità e nella competenza della Forestale” -prosegue il Presidente degli ambientalisti lecchesi- “a cui abbiamo chiesto di fare il possibile per individuare eventuali illeciti relativi all’abbandono/smaltimento dei rimuti e le responsabilità soggettive/oggettive per la bonifica dell’area, come prevista dalla normativa vigente in materia di illecito smaltimento di rifiuti”.
Un problema annoso quello dei rifiuti in quella zona, divenuta spesso una vera e propria discarica a cielo aperto, in particolar modo alcuni tratti della strada sterrata che dalla vecchia Lecco – Ballabio si stacca, all’altezza della così detta “curva delle angurie” e raggiunge la località Montalbano. Qui, purtroppo, sono stati molti gli incivili che hanno abbandonato rifiuti di ogni sorta scaricandoli sulle pendici del monte.