Ballabio, il sindaco: “Ciclabile chiusa finché non sarà in sicurezza”

Tempo di lettura: 2 minuti
Il sindaco Alessandra Consonni
Il sindaco Alessandra Consonni
Il sindaco Alessandra Consonni

BALLABIO – “La pista ciclabile verrà riaperta solo quando sarà possibile individuare una situazione definitiva di messa in sicurezza dell’area, obiettivo per il quale, con gli assessori Anna Consonni e Celestino Cereda, stiamo già predisponendo contatti nelle sedi istituzionali superiori”.

E’ il sindaco di Ballabio, Alessandra Consonni, a fare il punto sulla situazione della ciclopista di Balisio dopo la chiusura imposta nei giorni scorsi dal Comune a seguito dell’ultimo studio del geologo riguardo allo stato di sicurezza del percorso che in passato era stato interessato da episodi franosi.

“Le due tratte di barriera provvisoria realizzate si presentano solo parzialmente efficienti” scrive il geologo Massimo Riva nella sua relazione, sottolineando il fatto che le funi di sostegno si siano abbassate rispetto al loro stato originale a causa della rottura dei fili metallici che, con più giri, le vincolavano ai diversi alberi di sostegno. Quindi, per il geologo, si dovranno prevedere interventi di ri-posizionamento.

“Questa relazione è stata eseguita in data 22 maggio 2015, dunque non ancora sotto la mia autorità bensi sotto quella del commissario prefettizio – precisa il sindaco Consonni – Ogni decisione al riguardo è stata demandata al nuovo sindaco affinchè disponesse le misure rese indispensabili dalla relazione dei tecnici, ovvero la chiusura del tratto oppure gli immediati interventi di messa in sicurezza prescritti dagli stessi geologi”.

Interventi che, spiega il primo cittadino, verrebbero a costare circa 960 euro più Iva ma che sarebbero “da considerarsi appunto caratterizzati dalla provvisorietà obbligando il Comune a reiterarli in tempi brevi”.

“L’amministrazione comunale – ha sottolineato Consonni – ha ritenuto, nell’interesse dei contribuenti, di spezzare questo circolo vizioso di uscite economiche a carico della nostra comunità. La chiusura della ciclopedonale, dunque è un atto dovuto, motivato dall’obbligo di preservare l’incolumità pubblica e, secondariamente, dalla scrupolo di tutelare questa amministrazione e, lo stesso Comune, da ogni responsabilità circa eventuali danni subiti dai frequentatori della pista ciclopedonale”.