LECCO – Impresa Pietro Carsana in procedura pre-concorsuale per cercare di ripianare la situazione finanziaria ed evitare di ricorrere al concordato preventivo: questo quanto è stato comunicato lunedì dai rappresentanti della storica azienda edile lecchese ai sindacati, nel lungo incontro che si è tenuto lunedì pomeriggio nella sede dell’Ance di Lecco.
Un tavolo di confronto che si è aperto intorno alle 16.30 e concluso dopo le 20, che ha visto partecipare il direttore generale di Carsana, Daniele Conti, insieme ad un consulente dell’azienda e con mediatore l’associazione datoriale rappresentata da Angelo Invernizzi; dall’altra parte i sindacalisti Giuseppe Cantatore e Giancarlo Lupino di Fillea Cgil, Ignazio Verduzzo di Filca Cisl e Gianluca Callina di Fenal Uil.
“Ci è stato spiegato che il momento difficile non è dovuto non solo alla mancanza di lavoro ma alla base c’è una crisi anche finanziaria causata da introiti che l’impresa non ha incassato; in un caso particolare, il credito per un lavoro eseguito non è stato inesigibile poiché il cliente è finito in concordato preventivo” spiegano i rappresentati sindacali.
Ora la Carsana avrà 70 giorni di tempo per presentare al Tribunale un piano di rientro dal debito e scongiurare la strada del concordato. La procedura concorsuale, nel frattempo, “congelerà” il patrimonio aziendale salvandolo da eventuali pretese dei creditori.
Per i dipendenti invece, si parla di ben 90 operai e 43 impiegati, verranno avviate le procedure per la cassa integrazione straordinaria per crisi aziendale che coprirà un anno lavorativo a partire dal 12 ottobre.
“Le intenzioni dell’azienda sono comunque quelle di non fermare i cantieri – precisano i sindacalisti – portando a termine le commesse già aperte e cercarne di nuove purché non creino altre difficoltà finanziarie, evitando per esempio di accettare appalti al massimo ribasso. I lavoratori quindi saranno coperti dall’ammortizzatore sociale e impiegati comunque in azienda a rotazione”.
I sindacati sanno bene che la strada oggi appare in salita e che il futuro dei dipendenti Carsana non è affatto scontato: “Promuoveremo politiche attive, attraverso la scuola edile e l’unità di crisi della Provincia, per cercare di qualificare i lavoratori ed eventualmente rendere più agevole la loro ricollocazione. Non si può escludere in futuro che possa esserci un ridimensionamento che vada a toccare anche le maestranze attualmente in forze all’impresa.
Le enormi difficoltà del settore edile si ripresentano ancora oggi a Lecco con la vicenda Carsana:
“C’è una crisi quasi cronica del settore immobiliare, con tante case costruite che non si riescono a vendere e lo stesso problema attanaglia l’impresa lecchese – proseguono i sindacati – la politica parla della diminuzione delle tasse sulla prima casa ma non crediamo sia la soluzione. Oggi la gente, i giovani in particolare, non acquistano immobili a causa dell’instabilità lavorativa che non glielo permette. Inoltre, a pesare sulle aziende, c’è il fenomeno del forte abbassamento delle offerte nelle gare dell’appalto, con ribassi che espongono troppo a livello finanziario le società. Crediamo che su questo le associazioni di categoria debbano intervenire con urgenza”.
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