La Carovana Antimafie fa tappa a Lecco e incontra gli studenti

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Gli studenti in sala Ticozzi
Il furgone della "Carovana Internazionale Antimafie" parcheggiato di fronte alla sala Ticozzi
Il furgone della “Carovana Internazionale Antimafie” parcheggiato di fronte alla sala Ticozzi

 

LECCO – La “Carovana Internazionale Antimafie” fa tappa in città e incontra gli studenti lecchesi per accendere i fari sul problema della criminalità organizzata e promuovere tutte quelle attività mirate a contrastarla.

Nata in Sicilia nel 1994 da un’idea di Arci, la da più di 20 anni si sposta nelle città italiane, e da qualche tempo anche all’estero, per porre al centro il tema della legalità e della giustizia sociale in contrasto alla criminalità organizzata che rappresenta un vero e proprio cancro per la società civile. Ogni hanno la carovana si pone un tema principale e quello previsto per il 2015 è “La periferia al centro”, per presentarlo, dal 6 al 10 ottobre la carovana ha in programma di visitare le principali città della Lombardia e mercoledì 7 ottobre è stato il turno di Lecco.

 

Gli studenti in sala Ticozzi
Gli studenti in sala Ticozzi

 

Durante la mattinata, in sala Ticozzi, i responsabili della “Carovana Internazionale Antimafie” hanno incontrato gli studenti lecchesi che durante l’anno si occupano di progetti inerenti la legalità.

Paolo Cereda
Paolo Cereda

“In questa battaglia serve l’impegno di tutti, nessuno escluso – spiega Paolo Cereda, presidente dell’associazione Libera – dobbiamo contrastare la deriva verso il pessimismo e la rassegnazione con progetti concreti di impegno sociale, che promuovano una legalità che non opprime, all’interno della quale ci si sente liberi”.

A parlare agli studenti, poi, è stata Valeria Schiavi, studentessa universitaria che ha deciso di essere una “carovaniera” durante il suo tirocinio formativo: “Il tema della carovana per quest’anno è la periferia al centro, che significa voler combattere la mafia riportando l’uomo al centro della sua vita. La criminalità organizzata si contrasta con una lotta interna nel tessuto sociale: nelle città e in particolare nelle periferie ci si trova soli, chiusi nelle proprie case e così vince la paura, elemento che la mafia sa sfruttare bene. Per essere più forti non bisogna chiudersi in se stessi e nel silenzio, bisogna stringere relazioni sociali, con i propri vicini di casa, con chiunque ci sta intorno, bisogna informarsi su cosa sia la mafia e diffondere la conoscenza”.

Dopo il saluto dei carovanieri la compagnia teatrale Sciaraprogetti ha messo in scena per i presenti lo spettacolo dal titolo “Padroni delle nostre vite” che racconta la storia di Pino Masciari, imprenditore calabrese tra i primi a denunciare e far arrestare esponenti della Ndrangheta, lasciato solo dalla stato, ma non dai semplici cittadini che lo hanno sostenuto e hanno contribuito a dar voce alla sua battaglia contro la criminalità organizzata. Gli studenti, infine, hanno proiettato i video realizzati nei loro progetti a sostegno della legalità.

 

Lo spettacolo teatrale sulla storia di Pino Masciari
Lo spettacolo teatrale sulla storia di Pino Masciari

 

Valentina Schiavi
Valentina Schiavi

Tra i promotori dell’incontro vi era anche Cgil rappresentata da Guerrino Donegà: “Il sindacato è nato proprio per sostenere la legalità, per evitare che l’assenza di regole permettesse ai più prepotenti di vincere. Negli anni sono stati molti i sindacalisti che hanno perso la vita nella lotta alla mafia, mentre altri vivono ancora sotto protezione, ma la legalità non va promossa solo come lotta alla criminalità organizzata, deve essere svolta in ogni contesto. E’ importante far emergere sempre ogni elemento legato all’illegalità, come ad esempio denunciare i casi in cui gli immigrati vengono fatti lavorare sottopagati o senza documentazione, per evitare che si crei un terreno fertile nel quale possano inserirsi le prepotenze”.

In sala Ticozzi, in concomitanza all’incontro tra la Carovana Internazionale Antimafie e gli studenti, è stata esposta anche una piccola mostra fotografica di Stefano Pavesi sul tema della periferia.

 

 

Una delle opere in mostra in sala Ticozzi
Una delle opere in mostra in sala Ticozzi