Centri prelievi: stipendi non pagati, protesta davanti all’ospedale

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LECCO – Da ottobre non riceverebbero più lo stipendio i lavoratori del centro prelievi dell’azienda ospedaliera, oggi ASST, servizio appaltato dall’ospedale alla cooperativa Solaris.

Si tratta di una dozzina di operatori, sei infermieri liberi professionisti e sei amministrativi dipendenti della cooperativa, che si occupano dei prelievi, dell’accettazione in sei presidi della provincia (Galbiate, Olginate, Valmadrera, Colico, Introbio e Costa Masnaga) e della consegna dei campioni presso il laboratorio dell’ospedale Manzoni.

Mancati pagamenti degli stipendi, della tredicesima, cedolini non consegnati e disorganizzazione quella denunciata dagli operatori: “Da quando abbiamo cominciato si sono susseguiti almeno 13 nostri coordinatori, che dovrebbero supervisionare il servizio e che spesso non incrociamo mai durante la nostra giornata  – spiegano i lavoratori – oggi siamo praticamente autogestiamo  magazzino e  farmacia. Il carburate nelle macchine aziendali spesso lo anticipiamo noi e poi ci viene rimborsato, in passato invece pagava l’azienda direttamente il distributore, poi evidentemente ci sono stati dei problemi di pagamenti anche in quel caso”.

I lavoratori di Solaris in presidio
I lavoratori di Solaris in presidio

I lavoratori denunciano anche mancate sostituzioni in caso di assenza, persone richiamate dalle ferie improvvisamente per mancanza di personale, “se stiamo male,  chiamiamo per avvisare ma nessuno risponde, quindi dobbiamo comunque andare a lavoro per mantenere il servizio “.

Una situazione che per gli operatori non è più tollerabile tanto che martedì hanno deciso di effettuare un presidio di fronte all’ospedale, sostenuti dal sindacato FP Cgil. L’azienda ospedaliera, nei giorni scorsi ha spiegato di pagare regolarmente la cooperativa e che quindi i ritardi sugli stipendi non sono ad essa imputabili.

Catello Tramparulo - FP Cgil
Catello Tramparulo – FP Cgil

“La responsabilità di un committente è una responsabilità pubblica che non può fermarsi al pagamento dell’azienda appaltante. All’ospedale chiediamo un intervento risolutore su un servizio che eroga e che è importante. Per questo chiediamo all’azienda ospedaliera un tavolo di confronto con tutti i soggetti interessati per risolvere la situazione”  spiega Catello Tramparulo della FP Cgil.

Dialogo difficile quello del sindacato con la cooperativa, che ha sede a Reggio Emilia: “Abbiamo avuto un incontro dopo vari solleciti e la minaccia di un esposto per attività antisindacale,  perché non rispondevano alle convocazioni. Con loro vorremmo parlare non solo dei mancati pagamenti ma delle stessa applicazione del contratto del lavoro rispetto alla quale abbiamo diversi dubbi. La cooperativa ha palesato la sua difficoltà economica e che il tutto sarebbe stato risolto a breve. Ad oggi la situazione è la stessa. I lavoratori intanto garantiscono con sacrificio il mantenimento del servizio”.