In silenzio, guardandosi negli occhi: domenica l’Eye Contact

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Gli organizzatori Francesca Corti e Salvatore Di Maria

Locandina Eye C. 20 marzo (1)

LECCO – Dopo il successo della prima edizione, a novembre 2015, Eye Contact ritorna a Lecco il 20 marzo, in uno dei punti più suggestivi della città: sul lungolago in Riva Martiri delle Foibe tra la splendida cornice di monti, alberi e lago dalle 14 alle 19 ed è organizzato da Francesca Corti e Salvatore Di Maria.

Si tratta di un esperimento sociale e umano nel quale persone sconosciute sono invitate a guardarsi occhi negli occhi in silenzio per qualche minuto lasciando che fluiscano emozioni. L’esperimento è volto a promuovere un incontro autentico e profondo tra le persone attraverso una comunicazione non verbale, di tipo empatico, per ricordarci che, al di là delle nostre differenze, siamo trame della stessa tela uniti nella nostra fragilità umana.

L’esperienza non è fine a sé stessa ma vuole essere uno stimolo affinché ognuno possa integrare nella propria vita empatia verso il prossimo e voglia di entrare in contatto con le persone.

Gli organizzatori Francesca Corti e Salvatore Di Maria
Gli organizzatori Francesca Corti e Salvatore Di Maria

“La magia vive nel fatto che non tutto passi per le parole” dice Salvatore Di Maria e aggiunge “Eye Contact è un canale per ripristinare l’umano che è in noi. Da solo non basta per innescare il processo, la magia di cui stiamo parlando, però te ne dà l’opportunità. Il resto dipende da te: dalla tua capacità di metterti in gioco e di andare, per pochi minuti, oltre il tuo ego. Se sarai capace di fare questo ed io sarò capace di fare altrettanto ci incontreremo”

La primavera è la stagione del rinnovamento, dell’esplosione dei colori e dei profumi, ragion per cui  i partecipanti all’Eye Contact sono invitati ad abbandonare simbolicamente colori freddi, grigi o neri della quotidianità, del lavoro di ufficio e/o che spesso la moda ci porta ad indossare, per vestirci di colori e luminosità.

Per partecipare basta portare un materassino o un telo, un paio di cuscini o un paio di sedie pieghevoli per accogliere chi vorrà incontrare gli occhi altrui. Oppure senza portare nulla per semplicemente sperimentare questa possibilità d’incontro.
SalvatoreDiMaria

“Tutto inizia con uno sguardo negli occhi per poi essere presenti a quello che naturalmente accade – spiegano gli organizzatori – il resto dipenderà da voi: dalla vostra voglia di lasciarvi andare ed incontrare l’altro”.

Eye Contact Experiment è un esperimento sociale che prende spunto dall’emozionante ed inedita performance che l’artista Marina Abramovic ha dato vita al MOMA di New York nel 2010.

L’idea si evolve successivamente in Australia grazie a Peter Sharp che, a fine 2015 con The Liberators, diffonde in tutto il mondo The World’s Biggest Eye Contact Experiment coinvolgendo più di 120.000 persone e oltre 160 città tra cui Melbourne, Stoccolma, Vancouver, Rio de Janeiro, Vienna, Hong Kong e Tel Aviv ecc. e si sta espandendo tuttora.