OLGINATE – Buone notizie per l’area occupata dalla fonderia San Martino a Olginate, venerdì mattina infatti l’amministrazione comunale di Olginate ha annunciato di aver affidato ad Ares ( una società specializzata) lo studio del “piano di dismissione integrato” dell’area, sita in via Spluga che da alcuni anni giace in stato di completo abbandono.
“ Dopo anni in cui le polveri e quant’altro emesso dalla fonderia San Martino hanno condizionato pesantemente la vita di tutti gli abitanti delle zone limitrofe – ha esordito il sindaco di Olginate Rocco Briganti – oggi arriviamo finalmente all’avvio dello strip out degli impianti con graduale dismissione e successiva bonifica dell’area nel completo rispetto dell’ambiente circostante”.
L’iter che ha portato all’autorizzazione del piano di dismissione integrato da parte del tribunale non è stato semplice: “la fonderia , intesa come società operativa, è stata dichiarata fallita per ben due volte” ha spiegato Eliana Scola, liquidatore giudiziale dell’Immobiliare San Martino, proprietaria dell’area, e “la sentenza solo ora è passata in giudicato” ha sottolineato l’avvocato Sabrina Monfrini, legale della fonderia San Marco.
“Tutti i beni sono stati messi all’asta e acquistati – ha continuato l’avvocato Monfrini – nella scorsa settimana i rappresentanti dell’immobiliare e i rappresentanti della società incaricata del piano di dismissione hanno effettuato un sopralluogo nell’area della fonderia per organizzare l’attività di prelievo dei macchinari”.
L’intera area quindi verrà sottoposta ad analisi che interesseranno non solo i terreni e gli immobili in superficie, ma anche il sottosuolo, per poter avere un quadro globale della presenza di sostanze inquinanti e poter predisporre una proposta d’intervento da sottoporre ad un’opportuna conferenza dei servizi a livello provinciale, che dovrà convalidare il progetto, e solo allora si potrà dare l’avvio ai lavori. “Arriviamo alla fine del nostro mandato senza lasciare un cadavere in sospeso alla prossima amministrazione- ha concluso l’assessore all’Ambiente Marco Passoni – il mio sogno è quello di poter restituire, una volta conclusa la bonifica, ciò che il paese ha dovuto subire dal 1957 fino alla chiusura della fonderia”.