Vendemmia, iniziato il ‘count down’ per la raccolta in provincia

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primitivo_vinoCOMO-LECCO – Mentre in Franciacorta si staccano oggi i primi grappoli della vendemmia 2016, nelle province di Como e Lecco inizia il conto alla rovescia: “Da noi inizierà il 1° settembre, con il taglio delle prime uve a bacca bianca destinate allo spumante, dal 10 in poi si proseguirà con tutte le altre” confermano il presidente e il direttore  della Coldiretti lariana, Fortunato Trezzi e Raffaello Betti.

E’ un’annata in cui maltempo ha lasciato il segno. Secondo le prime stime della Coldiretti, anche nelle province di Como e Lecco la vendemmia potrebbe partire con qualche giorno di ritardo rispetto allo scorso anno, mentre a livello regionale si prevede un taglio medio di almeno il 10% delle rese a causa delle grandinate che nei mesi scorsi hanno devastato la regione.

Quest’anno – stima la Coldiretti regionale – la produzione lombarda di vino potrebbe scendere intorno al milione e 100 mila ettolitri contro il quasi milione e 300 mila del 2015. In alcune aree della Bergamasca i cali nei vigneti potrebbero superare il 30%, così anche nel Mantovano.

In Lombardia – spiega la Coldiretti regionale – ci sono oltre 20mila ettari a vigneto dei quali 17.500 sono dedicati a produzioni di qualità Doc, Docg e Igt.

“Zone viticole con piccole produzioni si stanno sviluppando anche fra Como, Lecco“, continuano Trezzi e Betti: “Nelle nostre terre si fa viticoltura nell’area brianzola di Montevecchia, così come nelle zone più  settentrionali: l’ettarato a vite è maggiormente presente in provincia di Lecco, con 65 ettari, mentre quella di Como ne conta 23: rispettivamente, si producono 2.549 e 785 quintali di uva”.

Sul territorio delle due province opera Consorzio Igt Terre Lariane, che raggruppa 18 aziende “ma con buone prospettive di sviluppo e crescita” sottolinea Trezzi. “Imprese che sanno cogliere il legame fra tradizione e futuro, che producono le loro uve all’insegna di metodo biologico o di lotta integrata fra il Ceresio, la zona di Domaso e le alture di Montevecchia”.

Peraltro, tra le novità ‘lariane’ protagoniste allo scorso “Vinitaly”, nell’anno della 50° edizione, si evidenzia la rinascita di un vitigno storico, il Verdese, che era quasi scomparso: “Quest’anno pianteremo 2000 barbatelle di vite, dall’Alto Lago alla Brianza:  ci vorranno quattro anni per poter fare i primi brindisi, ci sono forte entusiasmo e ottime aspettative”.

L’intera filiera, fra occupati diretti e indiretti, temporanei e fissi, offre lavoro – stima la Coldiretti regionale – a circa 30 mila persone in Lombardia e la produzione genera un export di circa 280 milioni di euro all’anno, diretto in particolare verso la vicina Svizzera, e ancora Stati Uniti, Gran Bretagna Canada e Giappone. “Il vino – conclude il presidente Trezzi – è uno dei pilastri della dieta mediterranea e un suo consumo responsabile ed equilibrato è fonte di salute”. Nell’intera Lombardia quasi 5 milioni di persone consumano vino durante l’anno e anche nelle nostre province il 19% ne beve uno o due bicchieri al giorno.