PADERNO DUGNANO – Nell’ambito delle attività di contrasto all’economia sommersa e allo sfruttamento dell’immigrazione clandestina, i finanzieri della Compagnia di Paderno Dugnano hanno scoperto un’impresa produttrice di abbigliamento ed articoli di pelletteria che impiegava 10 lavoratori cinesi “in nero”, cinque dei quali privi del permesso di soggiorno.
Nei confronti del datore di lavoro, anch’egli di nazionalità cinese, sono state contestate sanzioni amministrative per oltre 25.000 euro ed è stata avanzata alla Direzione Territoriale del Lavoro la proposta di sospensione dell’attività, prevista nei casi in cui, all’atto dell’accesso presso i locali di un’impresa venga rilevata la presenza di un numero di lavoratori irregolari superiori al 20% della forza lavoro impiegata.
Le norme di settore prevedono, infatti, che il datore di lavoro proceda alla registrazione di ogni lavoratore impiegato nell’imprese mediante l’invio telematico ai Centri per l’impiego di un’apposita Comunicazione Obbligatoria il giorno precedente a quello di instaurazione del rapporto di lavoro, oltre alla consegna al dipendente di una copia della comunicazione di assunzione.
Immediate le contestazioni anche sul piano penale, con la conseguente denuncia alla Procura della Repubblica di Monza sia dei lavoratori cinesi “clandestini” che del datore di lavoro, responsabile del reato di sfruttamento dell’immigrazione clandestina.