Gilardoni. Azzerato il Cda. Marco Gilardoni amministratore giudiziario

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MANDELLO – Nella delicata situazione che ormai da mesi sta interessando la Gilardoni raggi X si aggiunge un altro importante e forse decisivo capitolo che potrebbe preludere a nuovi sviluppi legati al futuro della storica azienda radiologica di Mandello e dei suoi lavoratori.

Nella giornata di martedì 11 ottobre, infatti, il Tribunale di Milano con propria sentenza ha rimosso il consiglio di amministrazione dell’azienda e nominato Marco Gilardoni, figlio della titolare Cristina Gilardoni, amministratore giudiziario per un periodo di otto mesi. Lo conferma il sindaco di Mandello:

Riccardo Fasoli, sindaco di Mandello.
Riccardo Fasoli, sindaco di Mandello.

“E’ una buonissima notizia – è il primo commento di Riccardo Fasoli – e un’importantissima base di partenza per risolvere finalmente tutti i problemi dell’azienda”.

“Le istituzioni – aggiunge il primo cittadino – saranno sempre disponibili al confronto e ad aiutare e sostenere chiunque vorrà impegnarsi per il rilancio di questo importante tassello nel mosaico delle grande imprese industriali mandellesi”.

La sentenza, attesa da qualche giorno dopo l’udienza della scorsa settimana al palazzo di giustizia milanese, riguarda la causa civile tra il nipote Andrea Ascani Orsini e la presidente Cristina Gilardoni sulla modalità di gestione dell’azienda.

“Continua a non esserci chiarezza sulla strategia aziendale – avevano rimarcato lavoratori e forze sindacali – e intanto dalla ripresa dell’attività dopo le ferie estive ad oggi altri dipendenti hanno rassegnato le dimissioni”.

Da sinistra Emilio Castelli (Fim Cisl) e Fabio Anghileri (Fiom Cgil).
Da sinistra Emilio Castelli (Fim Cisl) e Fabio Anghileri (Fiom Cgil).

Di recente dipendenti e sindacati avevano ribadito di essere ancora in attesa di ricevere risposte a tutte le domande che gli stessi vanno ponendo da mesi e ricordato che i loro interrogativi riguardano le modalità di conduzione dell’azienda, la mancanza di personale in vari posti di responsabilità, la paralisi della produzione, il rischio di perdita del portafoglio clienti e altri aspetti ancora.

Fiom Cgil e Fim Cisl hanno seguito con attesa le voci che si rincorrevano sulla situazione alla Gilardoni nel corso di questa giornata: “Aspettiamo di avere ufficialmente la documentazione – spiegano i sindacalisti Emilio Castelli e Fabio Anghileri – non possiamo esprimere felicità per la situazione che si è venuta a creare, sappiamo che il lavoro inizia adesso. Abbiamo un’azienda da salvare e contiamo di avere un interlocutore valido con cui confrontarci”.