I NAS al Pronto Soccorso, intanto l’ospedale si scusa per le attese

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LECCO – Al Pronto Soccorso di Lecco arrivano i NAS: dopo il caso dell’ospedale di Nola, i controlli del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità dei Carabinieri si sono estesi in tutta Italia, interessando oltre 200 strutture sanitarie, compresi i presidi di Lecco e Merate.

Al Mandic gli specialisti dell’Arma erano giunti lo scorso venerdì, mentre martedì mattina i militari hanno fatto il loro ingresso al pronto soccorso di Lecco. Le verifiche avrebbero riguardato l’accoglienza dei pazienti e la pulizia della struttura; secondo quanto emerso finora non sarebbero state rilevate particolari criticità.

Il vero problema del pronto soccorso lecchese sono le lunghe attese a cui sarebbero costretti gli utenti dei codici minori e l’ennesima testimonianza è stata raccolta dal nostro quotidiano giusto nella giornata di ieri (vedi articolo), lunedì, dai famigliari di due donne anziane costrette ad attendere quasi dieci ore prima di essere visitate.

Siamo spiacenti per le ore di attesa che hanno dovuto affrontate i due pazienti ma nella struttura di emergenza e urgenza la priorità viene data ai casi con maggiore gravità – si scusa l’ospedale – Il codice azzurro porta ad avere una priorità sul codice assegnato al triage, per esempio verde. Questo significa che i due pazienti avevano la priorità sui codici verdi presenti in quel momento, ma non sui codici rossi e gialli”.

 

Lunedì il Pronto Soccorso di Lecco ha registrato complessivamente 195 accessi, un numero che, fanno sapere dall’ospedale, sarebbe al di sopra della media registrata, nel corso del 2016, nei mesi primaverili e autunnali pari a 174 casi trattati al giorno.

“L’incremento degli accessi in questi periodi coincide, anche, con l’aumento del numero di soggetti colpiti da influenza e parainfluenza – chiarisce il dott. Luciano D’Angelo, primario della struttura – I pazienti visitati in Pronto Soccorso, nella gran parte dei casi, sono coloro che presentano già complicanze legate, ad esempio, alle vie respiratorie (polmonite o sinusite) come quadri principali oppure che, anche a causa di patologie croniche pre-esistenti, vanno incontro ad una destabilizzazione delle stesse (bronchitici cronici, cardiopatici, nefropatici, grandi anziani…). Come sempre, anziani e bambini sono i più colpititi dalle complicanze di virosi influenzali”.

I Codici rossi e gialli sono stati rispettivamente 7 e 39, i restanti 149 utenti hanno dovuto attendere il loro turno e questo certo per una questione di giusta priorità sulle urgenza ma anche per via di una carenza di medici che mette in evidente difficoltà il pronto soccorso. Non a caso la direzione, fanno sapere dall’ospedale, sarebbe impegnata in un piano di riordino del personale per far confluire maggiori risorse al pronto soccorso.