Giornata dei testimoni dell’accusa nell’udienza a carico di Eustina Musolino, moglie del boss Franco Coco Trovato, imputata di minacce a un testimone chiamato a deporre nel processo a carico del fratello Angelo. L’uomo, scomparso da poco, era stato accusato (e poi condannato) insieme ad altri per sfruttamento di immigrati clandestini in cantieri della provincia.
Sono comparsi davanti al giudice Paolo Salvatore due rappresentanti delle forze dell’ordine: un agente della questura di Lecco e un carabiniere, all’epoca incaricato della scorta all’allora sostituto procuratore Luca Masini. «Quella mattina ero incaricato di scortare Vincenzo Segreto, che era stato vittima di un’estorsione, per la deposizione in aula nel procedimento a carico di Angelo Musolino – ha raccontato l’agente della questura in aula -. Passando a fianco dell’aula ho visto l’imputata odierna (Eustina Musolino, che il poliziotto ha riconosciuto in aula, ndr) dire al testimone: “Pensa a dopo”». Era la mattina del 18 febbraio 2009 e Segreto doveva rendere testimonianza davanti al collegio giudicante presieduto da Ambrogio Ceron.
“Ho visto subito che il testimone si era agitato – ha continuato l’agente – e così ho pensato di informare subito il sostituto procuratore Masini di quelle minacce”. Il fratello di Eustina Musolino Francesco e la compagna hanno invece negato che la sorella abbia rivolto minacce al test.
Il carabiniere che scortava il pm ha ricordato solo di aver «proceduto all’identificazione della signora Musolino e del fratello Francesco fuori dal tribunale». Non è comparso invece il teste Segreto, che per questo è stato multato dal giudice di 100 euro. Il processo è stato aggiornato al prossimo 20 settembre.